Carta rubata, la legge tutela il cliente e la banca ha una responsabilità importante nel limite. Cosa può succedere
Negli ultimi anni è cresciuto tantissimo l’utilizzo della carta di credito o di debito per i pagamenti quotidiani. Una tendenza però ancora insufficiente se paragoniamo lo stato delle cose agli altri paesi europei.
Non a caso in Italia sono state adottate diverse misure per incentivare la popolazione a pagare in modo tracciabile, il Cashback e la Lotteria degli scontrini. L’obiettivo è sempre lo stesso, sferrare un colpo all’evasione fiscale e una sua grave conseguenza, il riciclaggio. Dal 30 giugno, infatti, scatteranno anche le sanzioni per commercianti e professionisti che si rifiuteranno di accettare pagamenti elettronici.
Sulla carta ci facciamo accreditare lo stipendio, in pratica in alcuni casi andiamo in giro con migliaia di euro. Parliamo ovviamente di un sistema più sicuro rispetto ai contanti, ma vediamo qual è il ruolo della banca in caso di furto.
Quando apriamo un conto, con l’istituto sottoscriviamo un contratto che ha l’obbligo di fornire al cliente tutti i dettagli, anche sui rischi economici.
Le banche a loro volta sono controllare da un istituto speriore, la Banca d’Italia. Le leggi in materia al rapporto istituto-cliente sono molto ferree e danno garanzia a entrambe le parti.
Se malauguratamente ci dovessero sottrarre la carta e venendo a conoscenza del Pin i ladri riuscissero a rubare i nostri soldi, la banca può essere ritenuta responsabile e condannata a restituirci quanto perso.
È il caso del phishing, cioè di quelle truffe online quando sul cellullare via sms o nella casella di posta elettronica arriva un messaggio che invita a cliccare su un link.
La banca deve garantire un livello di sicurezza molto altro per evitare accessi non autorizzati sul conto del proprio cliente. L’istituto può liberarsi dalle proprie responsabilità solo se riesce a provare la responsabilità del cliente.
C’è stato comuque un caso dove un errore del titolare del conto ha aperto le porte ai truffatori. È quando si commette la leggerezza di cliccare sul link e inserire i dati richiesti. Ma la banca è stata ritenuta comunque responsabile.
Come riporta proiezionidiborsa.it, Corte di Cassazione con un’ordinanza del maggo 2020 ha stabilito che la banca deve garantire che le operazioni effettuate sul conto del cliente siano effettivamente svolte dal titolare. Se questa garanzia non c’è, è ritenuta responsabile degli eventuali furti o truffe.
Per questo quando effettuiamo un pagamento ci arriva l’avviso via sms che è avvenuto un pagamento e nel caso è possibile bloccarlo. Il cliente può rispondere prima che la carta venga bloccata fino ad un massimo di 150 euro. Se la cifra viene superate, la banca dovrà risarcire.