Lotta all’evasione fiscale tramite pagamenti tracciabili con pos e sistemi elettronici. Una grande rivoluzione in merito scatterà da domani, 30 giugno. Quali sono le sanzioni a carico degli esrcenti che non si adegueranno
La lotta all’evasione fiscale e il riciclaggio di denaro sporco da parte del governo si è composta di varie tappe nel corso degli anni che ci hanno condotto a una data storica, quella di domani 30 giugno 2022. Si compirà, infatti, una rivoluzione per quanto riguarda il servizio dei sistemi di pagamento.
Già da qualche tempo, a braccetto con l’avanzare delle nuove tecnologie e delle offerte informatiche, si è via via scoraggiato il pagamento in contanti. Basta guardare alla storia delle varie manovre introdotte in merito nel nostro paese per farcene un’idea. Se, infatti, durante il governo Berlusconi, le transazioni ammissibili in cash potevano ammontare addirittura fino a 12.500 euro, nel 2016 (durante il governo Renzi) la cifra era già ridotta: si parla di scambi di 3mila euro. Nel 2021 gli scambi in contanti potevano arrivare a 1999,99 euro, nell’anno corrente abbiamo assistito a un’ulteriore sforbiciata. Possiamo fare acquisti in denaro sonante solo per un ammontare massimo di 999.99 euro.
Pos e pagamenti elettronici: l’obbligo che scatterà dal prossimo 30 giugno
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Cosa cambierà da domani 30 giugno 2022? Scatta l’obbligatorietà per tutti coloro che hanno un’attività (sia commerciale che professionale) di garantire alla propria clientela il pagamento tramite POS. Che significa? Maggiore controllo e tracciabilità sugli scambi di denaro.
La decisione è stata presa lo scorso 13 aprile con un Decreto Legge approvato dal Consiglio dei Ministri.
Che rischio incorre l’esercente che non si sarà messo in regola in tempo? I commercianti e i professionisti che non dovessero accettare anche pagamenti elettronici dovranno pagare una sanzione pari ad un importo fisso di 30 euro al quale si somma il 4% del valore dell’operazione rifiutata.
Ovviamente ci sono le dovute eccezioni, ad esemio in caso di imprevisti e di oggettiva impossibilità tecnica che dev’essere comunque provata. Dall’obbligo di Pos vengono esclusi anche i sistemi che si avvalgono della geolocalizzazione o i Qr code e i servizi di home banking con bonifico immediato.
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