Il prezzo medio in Italia, parlando di Rca, si è andato riducendo nell’ultimo decennio tuttavia l’inflazione rischia di insidiare il buon percorso sino ad oggi compiuto.
Il prezzo medio, nel settore Rca, è sceso a 353 euro. Un ottimo risultato, seppur l’Italia a livello di premi assicurativi resta nella posizione più alta rispetto alle altre 4 grandi nazioni europee. L’inflazione, però, potrebbe andare ad incidere in modo negativo sui prezzi e questo rischierebbe di frenare quel processo di riduzione in corso da tempo. A lanciare l’avvertimento il presidente dell’Istituto per la vigilanza sulle assicurazioni, Luigi Federico Signorini a margine dell’Assemblea annuale dell’Ivass.
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Nell’ultimo decennio, tutte le strategie adottate così come le misure a livello normativo “hanno consentito di ottenere nel corso del tempo una riduzione dei prezzi del 38%“. Questo il commento a margine dell’Assemblea annuale dell’Ivass, del Presidente dell’Istituto Luigi Federico Signorini.
Tuttavia, ha proseguito, l’inflazione – riporta Askanews– potrebbe giocare un brutto scherzo “incidendo in modo sensibile sui prezzi delle riparazioni e dei ricambi” rischiando di interrompere questo processo di calo.
Più nello specifico è stato rappresentato il quadro relativo alle auto il cui premio medio annuo è pari a 379 euro. Attualmente, quindi, ad un -4,7 rispetto al 2021. Ad essere stati assicurati 32,5 milioni di veicoli, mentre i sinistri sono stati 1,7 milioni il che porta ad un costo medio di 4.516 euro.
Quanto alle due ruote, il premio medio è di 249 euro (-3,8% rispetto allo scorso anno). Ad essere stati assicurati 4,2 milioni di veicoli, mentre 125 mila sinistri per un costo medio pari a 6.761 euro.
A ridurre i prezzi delle assicurazioni di certo la ampia diffusione della scatola nera che rende gli automobilisti maggiormente responsabili. Per chi opta per l’installazione il costo del premio, inoltre, si abbassa ulteriormente.
A preoccupare, quindi, ma senza allarmi sarebbe l’inflazione, nonché la crescita di tassi e spread, per non parlare della precarietà dei mercati dovuti alla guerra in Ucraina.