Flavio Briatore è il protagonista della polemica più calda dell’estate che va a toccare uno dei capisaldi della tradizione culinaria italiana: la pizza. La replica è arrivata da più fronti
L’imprenditore Flavio Briatore ha scatenato un vespaio, un’accesa polemica dai toni caldissimi così come è rovente il formaggio sciolto sulla pizza appena sfornata. E questo paragone non è affatto casuale perché l’oggetto della disputa è proprio questo alimento così gustoso, sovrano indiscusso della cucina italiana, simbolo della nostra tradizione in tutto il mondo.
Briatore, si sa, ha doti manageriali indiscusse. É proprietario del Billionaire, nota discoteca di Porto Cervo in Sardegna frequentata da personaggi del jet set internazionale. Inoltre, è sua la catena di ristoranti “Crazy Pizza” con sede a a Londra, Montecarlo, Porto Cervo, Arabia Saudita, Roma, Qatar e, dallo scorso 1° marzo, anche a Milano, precisamente in via Varese, tra Brera e Garibaldi. Flavio Briatore ha difeso, tramite video pubblicato sui social, i prezzi giudicati troppo esosi (fino a 65 euro) proposti all’interno dei suoi locali. Ha dubitato sulla qualità di una pizza che comunemente è venduta a soli 4 euro e sulla qualità degli ingredienti adoperati per prepararla.
Flavio Briatore manda su tutte le furie la categoria dei pizzaioli napoletani: attacchi da tutti i lati
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Non è tardata ad arrivare la risposta di uno dei re dei pizzaioli napoletani, Gino Sorbillo, che al Corriere della Sera si è dimostrato contrariato: “In quest’ambito Briatore è l’ultimo arrivato. Sfrutta la popolarità dei pizzaioli napoletani e della pizza per creare polemica e farsi pubblicità. Considerato il vespaio che ha suscitato, ci è riuscito”.
Sorbillo difende la volontà di mantenere prezzi bassi della pizza per non snaturare il concetto stesso di quest’alimento, semplice e alla portata di tutti. “Se volessi aggiungere caviale o Pata Negra non avrei problemi” – ha detto il mastro pizzaiolo – “ma non lo faccio per non snaturare l’identità popolare della pizza”.
Anche il giornalista Roberto Parodi (fratello di Cristina e Benedetta Parodi) ha replicato al proprietario del “Crazy Pizza”: “Vorrei esprimere il mio parare su questa pizza con il Pata Negra. Il punto principale non è il prezzo o quanto dovrebbe costare una pizza”. Ha poi spiegato: “Il punto è che una pizza con il Pata Negra non si fa. Non è che se un cibo costa tanto lo posso sbattere dappertutto. É l’apoteosi della burinata”.
Secondo Parodi spendere oltre 60 euro per una pizza è pura ostentazione: “Ma cos’è, vuoi fare il ricco con 60 euro? Manco un pieno alla Panda fai oggi con 60 euro”. Difende, invece, le caratteristiche del Pata Negra: “Fai la figura del cafone perché se sapessi davvero che cos’è il Pata Negra, l’ultima cosa che faresti è metterlo sulla pizza”.
Poteva mai Briatore incassare il colpo e andare avanti con la sua vita? Giammai. Per il gusto dei pettegoli da magazine, la polemica continua. “A Napoli la pizza margherita costa 4 euro? Si vede che San Gennaro li aiuta a pagare i fitti, i contributi. Io San Gennaro non ce l’ho e devo fare per conto mio“ – ha detto l’imprenditore.
Che voglia sottintendere altro? “Presupposto come tutti devi pagare i fornitori, l’Iva sui fornitori, c’è lo scontrino al cliente, devi pagare gli stipendi, gli affitti, gli ammortamenti, le tasse, il gas, la luce… O vendi 50mila pizze al giorno o c’è qualcosa che mi sfugge perché è impossibile”.
Attendiamo il prossimo capitolo, magari gustandoci una bella pizza.
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