I controlli fiscali cambiano e si evolvono: vediamo nel dettaglio
I controlli fiscali sono entrati in una fase particolarmente vivace e innovativa. La strada intrapresa è quella della totale lotta all’evasione fiscale nel nostro paese. Per questo motivo ogni passo del governo è volto a tale proposito. In corrispondenza poi dell’attuazione prossima del Pnrr la stretta è d’obbligo. Lo strumento individuato è l’incrocio dei dati che consente l’effettiva capacità di controllo totale da parte degli enti preposti. L’incrocio d’obbligo è tra le informazioni contenuti nei conti correnti, nell’Anagrafe Tributaria nei redditi e nei patrimoni.
Per l’attuazione dei controlli incrociati è quasi pronto lo schema di decreto MEF che si presta ad attuare le misure previste dalla Legge di Bilancio 2020 al fine di contrastare l’evasione fiscale. Le ultime valutazioni sottoposte all’analisi del Garante per la Privacy arrivano a seguito delle modifiche intervenute il 31 gennaio 2022. Parallelamente il Consiglio dei Ministri ha sul tavolo a relazione sullo stato di attuazione del Pnrr. E tutto sarà pronto per la svolta necessaria.
Controlli fiscali: al via il decreto MEF
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A fine giugno 2022 arriverà la scadenza prevista per l’attuazione delle varie misure volte alla messa in pratica del Pnrr. Tanti gli obbiettivi e tante le aspettative. Una su tutte la tanta auspicata Riforma dell’amministrazione fiscale. Le novità che compongono e completano il raggiungimento di tali obbiettivi si concretizzano attraverso l’avvio della fatturazione elettronica per i regimi forfettari. A questo vanno aggiunte le nuove modalità procedurali dei controlli fiscali. Alla base dei controlli l’incrocio dei dati estratti dai data base di banche e Agenzia delle entrate.
L’incrocio è previsto tra le informazioni derivanti dai conti correnti bancari e quelle dei redditi e dei patrimoni dei contribuenti. In tal modo sarà possibile individuare anomalie o incongruenze che mettano in luce posizioni catalogabili in casistiche di rischio evasione. Per poter procedere in tal senso è necessario però tener conto delle debite cautele per i controlli automatizzati in accordo con il Garante per la Privacy.
Da un lato quindi il Fisco con l’avvio di un sistema di analisi del rischio di evasione a 360 gradi, dall’altro la tutela dei diritti dei contribuenti e della loro Privacy. Alla ricerca della procedura congrua ad ottenere gli obbiettivi prefissati anti-evasione senza però per questo ledere le libertà e i diritti dei cittadini.