L’inflazione sta attanagliando gli italiani che hanno sempre più difficoltà a fare la spesa, mettendo a rischio i risparmi: la proposta
Bisogna trovare il modo per proteggere i soldi degli italiani dai prezzi che stanno raggiungendo cime prima inimmaginabili. Fare la spesa quotidiana, per i beni di prima necessità, sta diventando un’impresa. Per non parlare poi dei carburanti e delle bollette energetiche.
Un modo per salvaguardare i risparmi è creare un portafiglio. Lo ha detto martedì il presidente della Consob Paolo Savona nel consueto discorso alla comunità finanziaria.
La soluzione è alternativa alla stretta monetaria e fiscale. In questo portafoglio gli investimenti in titoli di proprietà dovranno avere un ruolo principale.
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Ma in cosa consiste? Seguendo le parole di Savona, si tratta di una “composizione equilibrata tra attività mobiliari e immobiliari” con la redditività agli andamenti dell’economia reale. In questo modosi alleggerisce la politca monetaria dal realizzare manovre sui tassi di interessi, definite “inusuali”.
In pratica il risparmio va portato verso settori che possano essere produttivi. Il denaro accumulato e conservato ha tenuto bene nel 2021 e da questa condizione che nasce la proposta della Consob. Nell’anno in corso ci sono stati primi segni di cedimenti dei flussi, ha detto Savona. È emerso anche che lo scorso anno c’è stata una netta accelerazione a investire in strumenti speculativi.
Questi metodi però non hanno sempre seguito “criteri razionali” perché non si può solo affidare al mercato la cura dei risparmi. Il presidente della Conbos ha anche ricordato che per la Costituzione considera il risparmio un bene pubblico.
Le prospettive favorevoli sono state messe in discussione dall’inflazione prima e dall’invasione della Russia in Ucraina poi. Tutto ciò ha ovviamente dato instabilità monetaria.
Nel suo intervento ha trattato anche il tema delle criptovalute. È necessario definire un “inquadramento istituzionale complessivo dei problemi insorti” che obbliga alla convoazione di una conferenza internazionele. Insomma, è fondamentale che ci sia una regolamentazione per garantire il buon funzionamento.
Anche nella recente riunione dei ministri delle Finanze dei G7 si è parlato della necessità di una regolamentazione perché gli strumenti virtuali vanno trattati come i tradizionali.