Familiari e parenti sono due termini che nel parlare comune vengono confusi e sovrapposti. Non è così per la legge italiana, esistono differenze sostanziali. Scopriamole
“Ti presento un mio parente, è mio fratello. Fa parte della mia famiglia”. Questa frase, apparentemente neutra, potrebbe nascondere delle irregolarità a cui, di norma, nessuno fa caso ma che in ambito giuridico potrebbero essere determinanti. Essa è, infatti, esatta e scorretta allo stesso tempo, dipende dalle circostanze. Ma com’è possibile?
Nel parlare comune i termini “familiare” e “parente” sono quasi dei sinonimi, sovrapponibili e intercambiabili. In realtà, non è così. Esiste una differenza macroscopica che ne determina la variazione di significato.
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Con la parola “familiari” si identificano tutti i soggetti che compongono una famiglia. E a questo punto è doveroso chiedersi: ma che cos’è che caratterizza un nucleo familiare? In termini semplici: la convivenza.
Secondo la giurisprudenza, infatti, la famiglia comprende individui conviventi non necessariamente legati da vincoli di sangue. Allora anche un gruppo di studenti universitari o lavoratori che condividono la stessa abitazione sono una famiglia? Assolutamente no, deve vigere la palese intenzione di sostegno e volontà di prendersi cura l’uno dell’altro.
Fanno parte della stessa famiglia, ad esempio, sia i coniugi, uniti nel vincolo del matrimonio, sia i soggetti legati tramite unione civile, sia i conviventi di fatto.
E, allora, chi sono i parenti? I parenti sono individui che, anche se non convivono, hanno un “vincolo di sangue” tra loro. Lo sono, ad esempio, un padre e un figlio, perché hanno in comune un ascendente (padre per il primo, nonno per il secondo); sono parenti due cugini perché hanno in comune almeno un nonno, ecc. Il rapporto tra figlio e genitore adottivo è comunque di parentela, nonostante non vi sia un legame biologico.
Marito e moglie non sono parenti ma possono dirsi familiari finché condividono lo stesso tetto e non decidono di separarsi. Due fratelli non possono mai smettere di essere parenti ma, nel momento in cui escono dallo stato di famiglia genitoriale e vanno a vivere per i fatti propri, smettono di essere familiari.
E come sono definiti i parenti che non sono necessariamente legati da vincoli di sangue (ad esempio i suoceri o i cognati)? Vengono chiamati affini.
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