Aumento di stipendio per alcune categorie di lavoratori. Le decisioni sono prese, si aspetta solo il via libera definitivo
Estate con soldi in più in tasca per alcune categorie di lavoratori italiani. Forse non tutti riusciranno a mettere qualcosa da parte vista la pesante inflazione, ma almeno la situazione potrebbe essere alleggerita.
Com’è noto a luglio i dipendenti pubblici, privati, pensionati, percettori del Reddito e della Pensione di cittadinanza così come i disoccupati della Naspi, riceveranno 200 euro di bonus. Il beneficio è previsto per chi non guadagna oltre 35mila euro all’anno.
Ma per altri lavoratori, al di là del bonus, sono previsti altri soldi in busta paga a seguito del rinnovo del Contratto nazionale. L’aumento interessa gli oltre 550mila lavoratori del reparto sanitario. L’emergenza economica e del Covid aveva bloccato il rinnovo di molti contratti di lavoro.
Negli ultimi mesi sono riprese le trattative per i rinnovi e poco prima di Pasqua l’accordo è stato raggiunto per circa 220mila dipendenti che hanno avuto l’incremento di circa 100 euro.
Nel concreto, però, i soldi ottenuti sono di più. Siccome il precedente contratto era scaduto da mesi, ai lavoratori sono stati riconosciuti anche gli arretrati.
LE NOTIZIE IMPORTANTI DA NON PERDERE OGGI:
Per i dipendenti della sanità pubblica ci sarà l’aumento di 90 euro lordi per tredici mensilità a seguito della firma per oltre mezzo milioni di persone avvenuta i giorni scorsi.
L’incremento va ad aggiungersi a una rivalutazione dei fondi destinati alla contrattazione integrativa di 12 euro medi sempre per 13 mensilità.
Quindi secondo i calcoli del Ministero, con le indennità, gli incrementi medi saranno di circa 175 euro. In alcuni casi potrebbe arrivare anche a 250 euro. Ad esempio gli infermieri avranno un aumento lordo medio di 158 euro più altri 100 euro se si lavora nel Pronto soccorso.
Il grosso è fatto ma c’è ancora bisogno di superare qualche scoglio affinché l’accordo diventi definitivo. Innanzitutto è necessario del parere positivo del Comitato di settore degli operatori sanitari. Il secondo passaggio lo effettuerà il governo. Dopo il parere dell’esecutivo l’ultimo step sarà della Corte dei Conti che si occuperà di certificare i costi.
Se tutti i passaggi saranno superati, da gennaio gli operatori sanitari avranno in busta paga gli aumenti descritti più gli arretrati a partire dal 1 gennaio 2021.