Per l’Assegno unico si avvicina una data importante e bisogna affrettarsi. Cosa succede dopo il termine ultimo
Si è rivelata una manna dal cielo. L’Assegno unico per chi ha figli a carico dal settimo mese di gravidanza ai 21 anni, ha semplificato il sistema dei sostegni alle famiglie. Si è rivelato anche molto prezioso in un periodo di forte inflazione.
Prima erano diversi versamenti di cui beneficiavano i genitori per mantenere i minori a carico. Da quest’anno molte misure sono state unificate (quasi tutte, qualcuna è rimasta fuori, tipo il Bonus Asilo nido) e hanno agevolato i percettori.
Innazitutto i soldi non si ricevono più sulle buste paga ma direttamente sul conto indicato all’Inps. A beneficiare, poi, è una platea molto più ampia. Come dice il nome stesso, l’Assegno è anche universale, quindi significa che tutti possono riceverlo. Il contributo è infatti previsto anche per chi ha una ricchezza maggiore dal calcolo dell’Isee. Ma il 30 giungo è una data fondamentale e non bisogna dimenticarlo.
Assegno unico, dal 1 luglio addio agli arretrati
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Cosa succederà l’ultimo giorno del mese? Per chi farà domanda la prima volta, potrà ancora beneficiare degli arretrati. Facciamo un passo indietro e vediamo come è stata elargita la misura negli ultimi mesi così da capire qual è lo spartiacque del giorno 30.
Dal 1 gennaio 2022 è stato possibile fare la domanda. Chi l’ha presentata entro il 28 febbraio, a marzo ha avuto il primo assegno, di lì in avanti per ogni mese. Chi ha diritto perché è in possesso dei requisiti, se presenta l’istanza entro il 30 giungo 2022 potrà avere le indennità da marzo in poi. Chi invece farà domanda dal primo luglio, beneficerà dei versamenti da quel mese in avanti.
Ricordiamo che non è obbligatorio allegare l’Isee nella domanda ma è consigliato farlo. Chi non mostra l’Indicatore della Situazione Economica Equivalente, avrà diritto all’Assegno ma nella misura minore, ossia 50 euro al mese. È la stessa cifra che spetta a chi ha un Isee superiore ai 40mila euro.
Il massimo che si può ricevere è 175 euro a figli, per chi ha un Indicatore non oltre i 15mila euro. Maggiore è l’Isee, minore sarà l’importo. In alcuni casi sono previste anche delle maggiorazioni.