Per sabato 25 giugno è previsto uno sciopero delle grandi compagnie aeree low cost: da Ryanair a EasyJeat per poi passare a Volotea.
Continua lo stato d’agitazione delle compagnie aeree low cost. Dopo lo sciopero dello scorso 8 giugno, ce n’è un altro in programma per sabato 25 giungo. Uno stop di 24 ore che vedrà incrociare le braccia degli equipaggi di Ryanair, EasyJeat e Volotea. Lo stesso faranno Malta Air e la società CrewLink le quali sono collegate alla compagnia irlandese. Ma perché un nuovo sciopero? Cosa sta accadendo? Le condizioni di lavoro non sarebbero più accettabili.
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Un nuovo sciopero per protestare contro il “perdurare delle inaccettabili condizioni in cui piloti e assistenti di volo sono costretti a lavorare“. Questo, riporta l’Ansa, avrebbero affermato i sindacati, oggi sul piede di guerra e pronti a fare guerra ad oltranza.
Per le compagnie Ryanair, Malta Air e Crewlink si tratta di un fermo su tutto il territorio europeo, quindi compresi i lavoratori italiani. Il motivo principale dello stato d’agitazione – in Italia- risiederebbe nelle pessime condizioni contrattuali a cui sono assoggettati i lavoratori che avrebbero salari ai minimi della Contrattazione Collettiva. Questa la denuncia di Cgil e Uiltrasporti che aggiungono anche la cancellazione dei tagli salariali e la mancata erogazione di acqua e cibo per il personale di volo il quale accade di sovente che non scenda dai velivoli per 14 ore di fila.
Il quadro europeo degli scioperi è ben calendarizzato. In Spagna lo stop è previsto per il 24, 25, 26, 30 giugno, 1 e 2 luglio, in Portogallo 24, 25 e 26 giugno, in Francia 25 e 26 giugno e in Belgio 24, 25 e 26 giugno. Il tutto con conseguenze di non poco conto che si riverbereranno sui collegamenti di Ryanair. Anche Easyjet non naviga in buone acque. L’agitazione per quanto riguarda il suo personale, attiene i licenziamenti ingiustificati di alcuni dipendenti, nonché della scarsa operatività della compagnia e lo stato di degrado delle relazioni industriale. Ciò è quanto ha urlato a gran voce la Uiltrasporti.
Volotea, invece, sarebbe interessata da un atteggiamento dell’azienda ritenuto lesivo dei diritti dei lavoratori le cui retribuzioni non sono state adeguate ai salari minimi nonché della costante diminuzione delle buste paga che avvengono unilateralmente con accordi assunti con il singolo e “pseudo-volontari“.