Non tutti sapranno che anche con una percentuale bassa d’invalidità è possibile ricevere un vantaggio economico. Andiamo a scoprire più nel dettaglio di cosa stiamo parlando e quali sono i requisiti per ricevere benefici economici e agevolazioni.
In molti sapranno bene che, per poter godere dei benefici relativi all’assistenza come accompagnamento o pensione, bisogna avere un grado di disabilità molto alta (la percentuale d’invalidità viene decisa dalle commissioni mediche delle Asl).
Anche con percentuali più basse, esistono delle agevolazioni per chi non ha la totale capacità lavorativa. Andiamo a scoprire nel dettaglio di cosa stiamo parlando.
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Nella maggior parte dei casi, non basta avere una percentuale d’invalidità del 33% per avere alcune agevolazioni come il contrassegno per i disabili. Quando le percentuali sono “basse” infatti, si ha il vantaggio di poter avere agevolazioni sull’acquisto di protesi e ausili medici legati alla patologia. In particolare, è molto difficile che l’Asl decida di assegnare un vantaggio economico alle persone con invalidità di b”bassa” gravità.
Anche chi ha il 33%, però, potrebbe ricavarci una rendita economica. Tutto dipende dal motivo della patologia. Se il problema di salute è stato causato da un infortunio sul lavoro, infatti, si può ricevere un trattamento economico da parte dell’Inail. Questo discorso vale anche per chi sviluppa le cosiddette malattie professionali,
Si tratta della Rendita per inabilità permanente, un’indennità che è destinata al disabile anche se ha una riduzione della capacità lavorativa inferiore al 33% (anche se deve essere minimo del 16%).
Oltre alla rendita diretta, il disabile può puntare anche sulla rendita per danno biologico che si occupa del danno fisico permanente. Nel caso della rendita diretta, invece, ci si riferisce alla riduzione della capacità lavorativa.
Nel caso in cui la percentuale d’invalidità superi il 16%, poi, si può ricevere una rendita mensile proprio come se fosse una pensione.
Se è più bassa la percentuale, non si rimane comunque a mani vuote. Prevista, in questo caso, una somma una tantum come risarcimento.