Sono già iniziate le verifiche inerenti ai 200 euro ricevuti da molti italiani, qualcuno dovrà restituire il bonus: il motivo.
200 euro in busta paga una tantum, troppo bello per essere vero. Da giorni, infatti, i media e i cittadini non hanno fatto altro che parlare di questo bonus legato a molti italiani che non hanno perso tempo ed hanno subito fatto richiesta.
Un’azione impulsiva che attualmente sta riportando conseguenze da non sottovalutare. Tra chi ha già ricevuto la cifra, c’è qualcuno che dovrà restituire i soldi dal momento che l’INPS ha iniziato ad effettuare dei controlli e qualcosa non quadra.
200 euro, cosa succederà dopo le verifiche
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A finire nel mirino è toccato ai pensionati visto che, secondo quanto riportato dai vari siti di notizie e dal sito ufficiale dell’INPS, sono gli unici a non dover inviare nessuna autocertificazione. I requisiti che dovranno possedere, però, sono:
- residenza in Italia;
- reddito 2021 minore di 35.000 euro;
- la pensione deve avere decorrenza entro il 30 giugno 2022.
I soldi arriveranno direttamente sulla pensione di luglio e qualora l’INPS trovasse degli errori al riguardo, sarà l’istituto stesso a recuperare di quanto indebitamente percepito dal pensionato.
Bonus per i lavoratori dipendenti: cosa cambia
Per quanto riguarda, invece, i lavoratori dipendenti, la questione è diversa. Per tale cerchia è previsto il bonus dall’art. 31 del decreto Aiuti. Anche in questo caso l’importo sarà erogato sulla retribuzione di luglio direttamente dal datore di lavoro che poi recupererà i soldi con la compensazione.
A differenza della cerchia dei pensionati, la norma, anche se è la stessa, prevede che il lavoratore, affinché riesca ad ottenere l’indennità, deve consegnare al proprietario dell’azienda in cui lavora un modello di autocertificazione bonus 200 euro. Soltanto una volta compilato il documento, attraverso cui dichiara, sotto la propria responsabilità, di possedere i requisiti per il beneficio, potrà ottenere il bonus.
I requisiti necessari sono:
- Non essere titolare delle prestazioni di cui all’articolo 32, commi 1 e 18 del medesimo decreto Aiuti (reddito cittadinanza, NASPI, pensione, ecc.);
- aver beneficiato dell’esonero contributivo dello 0,8% previsto dall’articolo 1, comma 121, della Legge n. 234 del 2021 nel primo quadrimestre 2022 per almeno una mensilità (eventuale per coloro che non risultavano in forza nel primo quadrimestre 2022);
- nel modello, il lavoratore dichiara anche che si impegna a non dichiarare ad altri datori di lavoro di averne diritto all’indennità. Il bonus 200 euro, infatti, potrà essere ottenuto una sola volta.
Anche in questo caso l’INPS provvederà ad effettuare tutti i controlli necessari e qualora vengano riscontrati errori, spetterà all’istituto richiedere i soldi.