L’euroscetticismo di Alberto Bagnai: perché l’economista è così amato

Il risultato elettorale ha riaperto il dibattito sulla collocazione politica della Lega, decisivo in tal senso il ruolo del Senatore Alberto Bagnai

Alberto Bagnai
Alberto Bagnai (Foto Facebook)

La recente e deludente tornata elettorale, tra mancato quorum al Referendum e sorpasso da parte della Meloni alle elezioni amministrative, ha riaperto, con forza, il dibattito sulla collocazione politica delle Lega di Matteo Salvini.

Il nodo è di facile lettura ma decisivo. Nel biennio a cavallo tra il 2018 ed il 2019 la forza politica guidata da Salvini era arrivata al 34%. Il massimo storico per la Lega, il massimo storico per un partito di centrodestra.

Da quel momento una serie di scelte, giudicate errate dall’elettorato di riferimento, hanno progressivamente ricacciato la forza ideata da Umberto Bossi all’attuale 15% (5,7% alle amministrative del 12 giugno) ben distante dal 22% di Fratelli d’Italia.

Due le mosse giudicate con maggiore severità dagli elettori leghisti. L’essere entrati al Governo e l’aver votato il secondo mandato presidenziale di Sergio Mattarella. Ma se nel secondo caso la scelta è stata puramente Istituzionale nel prima caso la scelta è tutta politica.

Alberto Bagnai, dall’euroscetticismo al Governo Draghi

Alberto Bagnai in Senato
Alberto Bagnai in Senato (Foto Facebook)

La Lega, infatti, ha deciso di sostenere il Governo guidato da Mario Draghi per due motivi chiarissimi. Il primo cambiare il segno politico alla cosiddetta “Maggioranza Ursula” quella giallorossa che ha sostenuto il secondo Governo Conte e la nomina della Von der Leyen alla guida della Commissione Europea.

Il secondo piazzare ministri di peso. In particolare Giorgetti allo Sviluppo Economico e Garavaglia al Turismo. Ma, come detto, i risultati deludenti spingono la Lega a cambiare strategia ed un ruolo decisivo, in tal senso, dovrebbe giocarlo il Senatore Alberto Bagnai responsabile economico del partito.

Bagnai, nato a Firenze nel 1962, ma romano di adozione e formazione è l’economista di punta del pensiero euroscettico.

Un suo Convegno del 12 settembre del 2013 dal titolo “L’Europa alla resa dei conti” organizzato in collaborazione con Lega (di cui al tempo era solo simpatizzante,la  Link Campus University e l’Università di Pescara (di cui era docente a contratto) viene, unanimemente, considerato come il Manifesto politico euroscettico e del pensiero No Euro in Italia.

Un pensiero che, per le prossime elezioni politiche in programma nel marzo del 2023, vedrà proprio il responsabile economico della Lega in prima fila. Decisivi per la costruzione del progetto politico gli studi e gli outlook preparati dalla sua Associazione Asimmetrie Economiche.

Studi che evidenziano, con dati e valutazioni critiche, l’asimmetria (appunto) tra le stringenti regola dell’Unione Europea e le regole del Fisco italiano e dell’economia del Paese in generale. Bagnai già da oggi si profila come una dei personaggi decisivi del dibattito pubblico dei prossimi mesi.

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