La diffusione, sempre ampia, del bonifico bancario online spinge i consumatori ad un’attenzione spasmodica ai dati, in particolare a quelli come l’ABI ed il CAB. Ecco di cosa si tratta, a cosa servono e dove si trovano.
Tra le tipologie di bonifico bancario, quello online, sta assumendo un ruolo sempre più preponderante. Il motivo è in ordine ad almeno tre questioni. La prima è la velocità di esecuzione. Per emetterlo è sufficiente avera una connessione, ovviamente un conto corrente, ed uno strumento di verifica e sicurezza.
La seconda è la comodità. E’ possibile emettere un bonifico ovunque in qualunque condizione e con ogni strumento sia in grado di collegarsi alla rete internet.
La terza è strettamente legato a quanto accaduto con la pandemia da coronavirus covid-19. Dall’inverno del 2020, infatti, si è diffusa, a macchia d’olio, la possibilità di gestire eventi della vita (spesa, lavoro ed chiaramente operazioni bancarie) direttamente da casa.
Con il rallentamento della pandemia questa abitudine è risultata consolidata ed oggi si stima che il bonifico bancario online rappresentati il 33% delle transazioni bancarie. Alle spalle solo delle consolidatissime carte di pagamento e delle disposizioni di incasso.
ABI e CAB, cosa sono e dove si trovano
Il consumatore medio italiano pertanto è ormai avvezzo allo strumento ma spesso compie il consolidato gesto dalla compilazione dei dati del bonifico bancario in maniera automatica. Per intenderci pochissimi sanno cosa sia l’IBAN in realtà e quali elementi concorrono a comporlo.
Proviamo a fare chiarezza. Partiamo da IBAN, il termine è l’acronimo di International Bank Account Number ed è un codice composto da cifre e lettere, in Italia è di 27 totali, per far dialogare i sistemi bancari nel corso delle transazioni fra conti correnti diversi.
Le 27 cifre dell’IBAN a loro volta contengono i dati dell’ABI e del CAB. Abi e Cab sono codici che servono ad identificare, in modo assoluto ed univoco la banca presso il quale è aperto il nostro conto corrente.
Senza ABI e CAB in sostanza non è possibile generare il nostro personale IBAN e pertanto diventa impossibile procedere ad ogni transazione tanto in entrata quanto in uscita. Scopriamoli nel dettaglio.
Le prime due cifre delle 27 che compongono un IBAN italiano è la sigla IT che ovviamente sta per Italia. Seguno due cifre, numeri, che rappresentano un codice di controllo. La quinta cifra, il CIN, acronimo di Control Intern Number è una lettera ed anche questa ha funzione di controllo nell’ambito del sistema bancario.
A questo punto entrano in ballo ABI e CAB. L’Abi, acronimo di Associazione Bancaria Italiana è composto da cinque numeri il cui primo è sempre ZERO ed indica l’istituto di credito. Ad esempio l’ABI del Banco Posta è 07601.
Il CAB, acronomio di Codice di Avviamento Bancario anch’esso composto da cinque numeri rappresenta codice specifico della nostra agenzia. Il resto dei dodici numeri che compongono l’IBAN è rappresentato dal numero dello specifico conto corrente.
In genere i conti correnti sono composti da 7-10 numeri, per arrivara a dodici si mettono davanti tanti zeri quanti ne occorrono per arrivare a dodici.