Il bonifico bancario viene fatto e ricevuto da miliardi di persone in un giorno: vediamo nel dettaglio ogni aspetto
Nell’era dove tutto è digitale e quasi ogni azione umana è “digitabile”, è difficile trovare qualcuno che non abbia mai ricevuto o effettuato un bonifico bancario. Stiamo parlando di quell’operazione utile al trasferimento di soldi da un conto a un altro che non tocca solo chi è in età attiva lavorativamente ma anche i pensionati o i disoccupati.
Ma prima di vedere chi può far partire o ricevere un bonifico, capiamo bene di cosa si tratta. Come accennato è un trasferimento di denaro. Basta avere una carta (di credito, di debito, vedi qui per le differenze) con un Iban.
Lo utilizzano quasi tutti i lavoratori per ricevere lo stipendio, così come i liberi professionisti che emettono la fattura, chi collabora saltuariamente con un’azienda ma anche chi, ad esempio, dall’Inps percepisce l’assegno di disoccupazione o gli assegni per il sostegno della famiglia.
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È preferito al passaggio di denaro in contante innazitutto per un motivo di sicurezza. Così i soldi transitano da un conto e un altro senza che ciò avvenga materialmente. Ovviamente è molto più sicuro ricevere così lo stipendio che tornare dall’ufficio o dalla banca con molti soldi in tasta. C’è poi la tracciabilità. I bonifici lasciano il segno, si possono verificare tutti i movimenti in entrata e in uscita da un conto e il Fisco sa bene chi ha pagato e chi ha incassato.
Quando si effettua nell’area Sepa il beneficiario lo riceve il giorno successivo rispetto a quando è stato eseguito. Ma per comprendere meglio dobbiamo prima capire cos’è l’area Sepa.
Significa Single Euro Payments Area e riguarda il trasferimento di denaro tra 34 paesi (i 19 dell’euro più 15 sempre europei ma che non hanno la mineta unica). Si possono effettuare solo nella valùta continentale e non hanno distinzioni rispetto a quelli realizzati nel territorio nazionale. Si parla infatti di bonifico estero quando nel trasferimento è coinvolto un paese extra Sepa.
Se chi deve ricevere i soldi ha una certa fretta e non dobbiamo far passare un giorno, si può ricorrere al bonifico istantaneo.
Il servizio tocca i paesi dell’Unione Europea e quelli che aderiscono al SEE, lo Spazio Economico Europeo, dunque l’Islanda, il Liechtenstein, la Norvegia, la Svizzera, il Principato di Monaco e San Marino. Come una chat istantanea, i soldi vengono accreditati dopo pochi secondi, 24 ore su 24. C’è però una soglia che è di 15mila euro.
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Con l’istantaneo però bisogna fare molta attenzione perché non si può annullare e una volta che i soldi sono partiti, non possono più tornare sul conto di origine. Non a caso i truffatori invitano la vittima a utlizzare questo servizio che – in base alla propria banca – ha una commissione.
Innanzitutto bisogna essere titolari di un conto corrente bancario o una carta conto. Sono diversi i modi con i quali si possono effettuare i bonifici: attraverso la filiare (quindi andare in banca), internet banking e tramite app.
Nel primo caso all’operatore bisogna comunicare i dati della propria carta e l’Iban di chi deve ricevere il bonifico.
Nel secondo caso è quando stando comodamente davanti al proprio pc, grazie al servizio fornito dalla propria banca, l’operazione avviene online, inserendo sempre l’Iban di destinazione. Infine con lo smartphone è come stare al pc ma tutto si svolge grazie all’app dello smartphone fornita dall’ente con il quale c’è la sottoscrizione del conto.
Gli elementi indispensabili per realizzare un bonifico sono quatto: nome e cognome del beneficiario, l’Iban, l’importo e la causale, ossia per quale motivo avviene il trasferimento il soldi. Ad esempio: Stipendio maggio 2022, oppure Pagamento fattura numero 6 del 1 giugno 2022.
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Se doppiamo trasferire soldi su un conto e abbiamo realizzato il bonifico, come possiamo fare per sapere con sicurezza che effettivamente è stato realizzato? Questo è un dubbio che può avere soprattutto chi per le prime volte svolge l’operazione.
È sufficente contattare la propria banca che sarà informarci se l’operazione è avvenuta davvero, comunicando il codice CRO o TRN, a seconda del tipo di bonifico. Il TRN è il Transaction Reference Number che permette di identificare univocamente l’operazione, senza margine di errore.
Ricordiamo che se si effettua effettua un bonifico direttamente online grazie al servizio di home banking, bisogna inserire coordinate bancarie e dati sensibili del ricevente: non solo la cifra ma anche il nome, il cognome e appunto l’Iban.
Quando tutto è stato svolto correttamente, chi effettua il bonifico vede che la cifra in questione è stata disposta ma non ancora contabilizzata.
Notando con attenzione il proprio estratto conto, viene riportato il saldo disponibile meno la somma inviata al destinatario.
E cosa succede se dopo giorni il bonifico non viene accreditato pur se è stato realizzato? È opportuno contattare la propria banca per controllare che tutti i dati siano stati inseriti correttamente.
Ricordiamo comunque che quando si fa un bonifico online così come allo sportello e si inserisce un Iban sbagliato, il bonifico non parte. In questo caso solo la banca può risolvere il problema e non è escluso che i soldi siano stati accreditati a qualcun’altro.
Abbiamo già visto cosa si intende per bonifico estero (al di fuori dall’area Sepa), cos’è quello istantaneo e in cosa si differenza rispetto all’ordinario, quello on line o direttamente in banca.
Allo sportello si può effettuare anche un altro tipo che può realizzare chi non ha un conto, detto “per cassa” o ” bonifico per contanti”. È ugualmente tracciabile con se avvenisse sul web, con tutti i limiti previsti dalla legge dell’antiriciclaggio. È previsto il pagamento di una commissione.
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Infine c’è quello irrevocabile, utilizzato quando si acquista un bene di grande valore come un immobile. Si ricorre a questo strumento per avere certezza che la cifra pattuita per l’acquisto venga trasferita sul conto senza essere revocata.