La dichiarazione precompilata 2022 incombe e bisogna per forza di cose mettersi in regola. Altrimenti scattano le sanzioni del Fisco.
Dichiarazione precompilata 2022, c’è poco tempo per mettersi in regola. L’Agenzia delle Entrate ha fatto sapere che vige una scadenza da rispettare per non incappare in possibili sanzioni, per chi non dovesse compiere il proprio dovere in tal senso.
I contribuenti potranno ricevere bonifici assegni o rimborsi che spettano loro a seconda del caso, ma solo nella situazione in cui dovesse essere tutto in ordine con la loro dichiarazione precompilata 2022.
Le maggiorazioni sopra citate saranno disponibili a luglio. Bisogna evitare di compiere degli errori nello stilare la propria dichiarazione precompilata 2022, anche se sarà possibile annullarla da parte della stessa Agenzia delle Entrate in caso di errore.
I fastidi sono per il mancato ottenimento di un guadagno nell’immediato. Degli sbagli ci costringerebbero ad aspettare in maniera ulteriore.
Dichiarazione precompilata 2022, quanto tempo abbiamo
E come detto, vige una precisa scadenza che tra l’altro giunge al termine di un ristretto lasso di tempo in tal senso. La presentazione della dichiarazione precompilata ricopre solamente un arco temporale di due settimane.
Il via è scattato il 6 giugno e si ha come termine ultimo il 20 giugno 2022. Poi però ci potrebbero essere delle multe. Si potrà mandare un nuovo 730 a distanza di almeno un giorno se avremo dovuto annullarne una inviata in precedenza.
E naturalmente si potrà prendere visione di tutto quanto abbiamo prodotto accedendo al sito web ufficiale dell’Agenzia delle Entrate, tramite credenziali SPID, Carta di Identità Elettronica o Carta Nazionale dei Servizi.
Come annullare o rettificare una dichiarazione già inviata
Inoltre è anche bene precisare che, se un contribuente ha inviato una prima dichiarazione precompilata ma dovesse accorgersi di inserire delle altre informazioni al suo interno oppure che ci siano degli errori da correggere, per fare tutto ciò avrà a disposizione molto più tempo rispetto alla scadenza indicata del 20 giugno 2022.
In questa situazione infatti la finestra temporale si allunga fino al 30 novembre dell’anno corrente. Occorrerà selezionare la voce “reddito correttivo”. Oppure “reddito aggiuntivo”. Poi, dopo la selezione di una di queste due voci, si potrà scegliere la voce rappresentata dalla dicitura “reddito integrativo”.
Con l’obbligo di dovere pagare quanto indicato nel caso di presenza di un debito maggiore o di un credito minore, oltre agli interessi ed alla mora che risulterà comunque ridotta da quello che in gergo viene chiamato “ravvedimento operoso”.