Il marketing solidale prende sempre più piede in Italia e sfocia in un settore fondamentale del Paese: la scuola. Ecco come funziona e con quali effetti.
In questa fase di grave crisi economica, per le imprese loro malgrado coinvolte, diventa fondamentale ideare iniziative che possano evidenziare e valorizzare la propria peculiarità.
Un ragionamento che vale in particolar modo per le aziende del comparto agro-alimentare che hanno subito dalle pandemia da coronavirus covid-19 e dallo scoppio della guerra tra Russia ed Ucraina, un aumento clamoroso dei costi delle materie prime e dei prezzi all’ingrosso.
Alcuni numeri per rendere a pieno la situazione. Si va dall’aumento del 70,2% del prezzo dell’olio di semi all’11% della verdura fresca passando per il 22,6% del burro, del 18,6% della farina, del 12,3% delle uova per non tacere del 9% del latte.
Tutti elementi che hanno la conseguenza di alimentare la fiammata dell’inflazione, ormai sopra il 6%, il prezzo dei prodotti al dettaglio e la diminuzione della quantità di spesa effettuata dalle famiglie italiane. Un vero e proprio circolo vizioso del quale non si vede la fine.
Come detto per rimanere a galla diventa fondamentale agire sugli investimenti innovativi e sul marketing. Ed è proprio sul marketing che ha preso piede una forma innovativa di azione; una forma che in maniera imprevista sta dando frutti importanti. Parliamo del marketing solidale. Ecco come agisce e con quali sono i suoi effetti.
Il marketing solidale al servizio della scuola italiana
Un caso di scuola è rappresentato dai cosiddetti bollini solidali messi in campo da tre delle catene più importanti della GDO la Grande Distribuzione Organizzata, ossia la Conad, la Coop e la Esselunga.
I bollini solidali sono un meccanismo per cui al termine di ogni spesa vengono consegnati dei tagliandi in base alla quantità di cifra impegnata. I progetti, Insieme per la Scuola di Conad, Coop per la Scuola di Coop e Amici di Scuola di Esselunga ha cubato, secondo i dati di una ricerca condotta dal CREMIT, il Centro di ricerca sull’educazione ai media, all’innovazione e alla tecnologia dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, circa 160 milioni di euro.
Un dato impressionante se si considera quanto questa cifra è stata poi diffusa sul territorio. Parliamo di una distribuzione su circa 40.000 scuole su un totale nazionale di 57.180. Quasi il 70%.
I fondi raccolti tramite l’azione di marketing solidale sono stato utilizzati per l’acquisto di materiali didattici, compresi hardware e software, ed al tempo stesso hanno generato fidelizzazione nei clienti, salita all’84% ,oltre ad aumentare la reputazone del marchio. Quasi l’uovo di colombo.