Bonus spesa: del servizio se ne occupano direttamente i Comuni che hanno autonomia decisionale su diversi aspetti
I buoni spesa sono sempre stati aiuti essenziali per le famiglie con grandi difficoltà economica. Duarante la pandemia, nella primissima e acuta fase nella primavera 2020, sono stati usati molto di più quando interi settori erano rimasti bloccati.
Anche per il 2022 sono tornati. Da allora, infatti, certamente l’economica ha dato grandi segni di ripresa ma gli effetti negativi del Covid prima e della guerra in Ucraina poi, sono ancora pesanti.
Dei 500 milioni di euro stanziati dal governo con il Decreto Sostegni Bis nel 2021, infatti, oggi qualcosa è rimasto ancora ma sono pochi soldi. Non a caso è stata prolungata la possibilità di distribuirli. Vediamo come e chi ha diritto.
Il Decreto Sostegni Bis risale a luglio 2021 ma nell’attesa dei decreti attuativi e delle delibere comunali, molti di quei fondi a disposizione sono rimasti fermi nel 2021, così sono ora in va di distribuzione nell’anno in corso. Ricordiamo, infatti, che la macchina burocratica va dallo Stato fino ai singoli Comuni che tramite gli Uffici della Politiche sociali eroga il servizio.
Come si può fare la richiesta? Innazitutto bisogna prima controllare qual è la situazione presso il proprio Comune di residenza poiché in diversi enti in questo periodo è in corso il bando.
I Comuni hanno una certa autonomia nelle decisioni e come definire i criteri, quindi è bene infromarsi il prima possibile e affrettarsi per presentare la domanda. Ovviamente il criterio principale che definisce chi ha accesso all’aiuto è il reddito.
In base ai fondi ricevuti dallo Stato, ogni Comune deve fare una stima dei nuclei familiari da aiutarem poi si muove in autonomia. Alcuni hanno applicato regole più stringenti così da dare aiuti concreti alle famiglie che più hanno bisogno. Altri invece hanno attuato la politica di maggiore diffusione. In pratica si distribuiscono meno soldi, ma a più persone.
Bonus Spesa 2022, tutto nelle mani dei Comuni
Per le modalità di presentazione della domanda, è opportuno verificare il sito del Comune o chiedere direttamente agli uffici preposti. Le fasce di reddito Isee che danno diritto all’accesso variano molto da un Comune all’altro. In linea generale le caratteristiche sono comunque le stesse: la residenza presso il Comune, il numero dei componenti del nucleo familiare, il patrimonio mobiliare e immobiliare.
I Comuni possono scegliere come erogare i buoni perché le modalità sono diverse. Alcune aministrazioni scelsono il buono cartaceo, altre (la maggior parte) quello digitale da stampare e usare nei negozi come carta prepagata da utilizzare per i beni di prima necessità.
Al momento la soglia Isee è di 12mila euro ma ogni situazione è a sé in base alla presenza di miniri nel nucleo o di invalidi.