Periodo di dichiarazione dei redditi non presentata: cosa fa l’Agenzia delle Entrare e come si può rimediare al mancato adempimento
La presentazione della Dichiarazione dei redditi riguarda tutti i contribuenti che devono mostrare al Fisco quanto hanno guadagnanto e quali sono le spese sostenute. In questo caso serve per ottenere le detrazioni, dei rimborsi – ad esempio – sui costi del mutuo o del fitto.
Riguarda i lavoratori dipendenti, gli autonomi, il lavoro da partecipazione in società o altro.
Omessa dichiarazione dei redditi è la fermula che si usa se la presentazione avviene oltre i termini previsti. Quest’anno è il 30 settembre 2022. Per compiere l’operazione bisogna compilare il modello Redditi Persone Fisiche, il 730.
Il reato di Omessa dichiarazione lo prevede l’articolo 5 della Legge sui reati tributari. Devono essere due presupposti affinché avvenga il reato: le imposte evase devono superare la soglia di 50mila euro e la la Dichiarazione non viene presentata entro 90 giorni dalla scadenza.
In particolare si parla di Omessa dichiarazione quando il Modello Redditi Persone Fisiche, Società di capitali e modello Irap viene presentato dopo il 28 febbraio dell’anno successivo a quello di scadenza. Il Modello 730 successivamente al 21 ottobre dell’anno di scadenza quando a presentare la Dichiarazione doveva essere un intermediario (il commercialista, ad esempio). Infine, quando la Dichiarazione Iva risulta avvenuta oltre il 29 luglio dell’anno di scadenza.
Ricordiamo che non tutti i contribuenti sono obbligati a presentare la dichiarazione dei redditi perché per alcune fasce di reddito c’è l’esonero.
Dichiarazione dei redditi non presentata: le pene
Il d.lgs. n. 74/2000 prevede due tipi di sanzioni: la reclusione da un minimo di un anno e sei mesi al massimo di quattro anni per chi evade le imposte sui redditi o Iva e commette anche la mancata presentazione delle Dichiarazioni per imposte non pagate oltre i 50mila euro.
La reclusione da un anno e sei mesi a quattro anni al massimo per chi non presenta la dichiarazione di sostituto d’imposta, con la stessa somma evasa (50mila euro).
L’Agenzia delle Entrate però viene incontro al contribuente che ha mancato l’obbligo. Per evitare contenzioni triburati, se trasmette prima che passino 90 giorni dalla scadenza la Dichiarazione, può beneficiare di sanzioni in misura fissa, dunque non proporzionali all’importo evaso.