Bonus 200 euro, a luglio arrivano i primi soldi ma molte categorie non possono beneficiare dell’aiuto del governo
La misura è contenuta negli articoli 31 e 32 del D.l. 17 maggio 2022 numero 50 ma tutti la conoscono come Bonus 200 euro. È solo l’ultimo strumento con il quale il governo ha deciso di intervenire contro il caro-vita.
Gli aumenti negli ultimi mesi sono infatti tantissimi, trainati in modo particolare della materie energetiche che hanno portato con sé alla salita dei prezzi di tutti i prodotti. I 200 euro sono una tantum, non si avranno quindi nei prossimi mesi ed è vasta la platea dei beneficiari.
A luglio li avranno i lavoratori dipendenti (sia pubblici che privati) e i pensionati. Il requisito principale è il reddito che non deve superare i 35mila euro all’anno.
Questa era la prima versione, poi la lista dei beneficiari è stata allargata ai percettori del Reddito di Cittadinanza, chi riceve la disoccupazione e i collaboratori domestici. Questi ultimi dovranno fare domanda presso i Caf mentre per le altre categorie avverrà tutto in automatico. I lavoratori avranno i soldi in busta paga e i pensionati sul cedolino. Sia i datori di lavoro che l’Inps fungono infatti da sostituti d’imposta.
Bonus 200 euro: le condizioni che lo fanno ricevere
Sono più di 30 milioni gli italiani che riceveranno il Bonus, ma tanti sono anche gli esclusi. Non beneficeranno di nulla i tirocinanti e gli stagisti, i lavoratori autonomi occasionali, i collaboratori coordinati e continuativi e i lavoratori autonomi.
Fin dalla prima stesura il governo ha previsto una tantum anche per autonomi e professionsiti, ma al momento per loro tutto è fermo. Manca il decreto attuativo e l’istituzione del fondo. Infatti, oltre a non sapere quando riceveranno i soldi, non si sa neanche se saranno 200 euro.
Tuttavia è possibile che per i lavoratori autonomi occasionali, i collaboratori coordinati e continuativi e gli autonomi, in presenza di certe condizioni, avranno il Bonus.
Il già citato articolo 32 comma 11 stabilisce che possono beneficiarne i titolari di rapporti di collaborazione coordinata e continuativa che alla data del 18 maggio 2022, iscritti alla Gestione separata e titolari di redditi derivanti dai suddetti rapporti non eccedenti i 35 mila euro nell’anno 2021.
Il comma 15, invece, regola chi ha contratti autonomi occasionali nel 2021 dove risulta l’accredito di almeno un contributo mensile. Anche in questo caso è richiesta l’iscrizione alla Gestione separata alla data del 18 maggio 2022.