L’hackeraggio corre online o meglio corre sull’account, è quanto segnalano gli esperti del settore Cybersecurity rivelando la nuovissima truffa che colpisce gli utenti di WhatsApp. Ecco di cosa si tratta
La pandemia da coronavirus Covid-19 e lo scoppio della Guerra tra Russia ed Ucraina hanno determinato, oltre al drammatico carico di vite perse, sangue versato e crisi economica galoppante, anche una serie di effetti collaterali pericolosi e dannosi.
Uno, in particolare, ha subito una vera e propria escalation. Parliamo del fenomeno dell’hackeraggio dei dati personali, una fenomeno che stando ai dati di Assoutenti, solo in Italia è aumentato del 62%.
Emblematici, in tal senso, l’hackeraggio dei dati della seconda regione italiana per importanza, il Lazio dell’estate 2021 ed il blackout dei siti di Poste e Polizia di Stato nella Primavera 2022.
Di fatto si ha la netta sensazione che l’aumento esponenziale del tempo complessivo di connessione, unito alla guerra asimettrica combattuta sul fronte dei Big Data, possa mettere sotto il mirino degli hacker chiunque.
Nessuno è completamente al sicuro, nulla è a prova di hackeraggio. Da segnalare in particolare che il fenomeno dai dati bancari si sta sposantando verso elementi di minor valore commerciale, ma non per questo meno importanti per la vita di ognuno di noi.
WhatsApp, come funziona la nuova truffa
L’ultimo hackeraggio della serie, una vera e propria truffa, riguarda proprio una delle applicazioni che utilizziamo di più in assoluto, l’applicazione di messaggistica istantanea targata Meta, parliamo di WhatsApp.
Entrando nel dettaglio è emersa una truffa che si attiva attraverso un uso spregiudicato dei codici di recupero. Una truffa che, secondo le informazioni raccolte presso autorevoli esperti di Cybersecurity della Pubblica Amministrazione Italiana, dalla redazione di Bonifico Bancario, ha colpito nel solo mese di aprile almeno un migliaio di utenti.
L’hackeraggio agisce attraverso l’utilizzo di codici, facilmente abilitabili sul proprio smartphone, per inoltrare le chiamate e gli sms quando l’utenza è occupata. Nello specifico l’hacker vi contatta spacciandosi per un tecnico di Meta o di un addetto del vostro gestore telefonico e vi invita a digitare i numeri 405 e 67 facendoli seguire da un numero a 10 cifre, il prefisso ed i sette caratteri della sua utenza.
In sostanza in quel modo si attiva la ricezione di chiamate al numero indicato. Questo fattore obbliga l’utente truffato ad uscire ed a rientrare dal proprio account WhatsApp. E qui scatta la truffa vera e propria.
La riattivazione di WhatsApp avviene tramite un codice di controllo che viene ricevuto via sms o via voce. Però in quel caso il codice verrà ricevuto anche dell’hacker. Morale della favola il truffatore entrerà in possesso del vostro account e potrà disporne a piacemento. Dal mettervi in imbarazzo al chiedere un riscatto per farlo tornare a vostra disposizione.
Il consiglio, come sempre, è quello di non rispondere a numeri sconosciuti, di non cedere a richieste singolari e soprattutto di non digitare dati e codici personali. Le Amministrazioni Pubbliche, i gestori dei Social Network e le grandi aziende di telefonia utilizzano sistemi di comunicazione sicuri e chiari. Più sono complessi più è facile che ci si trovi davanti ad un hackeraggio.