Quanto guadagna un tabaccaio: sigarette, Lotto, Gratta e vinci e vari oggetti. I prodotti non mancano e la licenza costa tantissimo
Una volta il tabaccaio, come dice il nome stesso, si occupava solo della vendita di tabacchi, dunque sigari e sigarette, e del gioco del Lotto. Attività dunque che difficilmente vivranno un periodo no, anche quando c’è crisi.
Chi fuma non rinuncia mai alla sigaretta, soprattutto perché si tratta di una dipendenza e preferisce tagliare le spese altrove, ma non in questo campo. Nonostante le innumerevoli campagne che spiegano le gravisi e pericolosissime conseguenze del fumo, fino alla morte, non tutti vogliono recepire il pericolo.
Anche il gioco porta purtroppo alla dipendenza e la ludopatia è un fenomeno che non va preso sottogamba. Ci sono poi i Gratta e vinci, accessori per le sigarette come gli accendini e tanti altri oggetti, dai profumi alle caramelle, articoli di pelletteria e giornali. Nelle ricevitorie abilitate è possibile anche compiere operazioni finanziarie come il pagamento delle bollette e le ricariche delle carte prepagate.
Quanto guadagna un tabaccaio: tanti fattori da considerare
Nell’immaginario collettivo il tabaccaio guadagna moltissimo, ma non è così. Buona parte delle proprio entrate vanno allo Stato e a lui resta solo una piccola percentuale.
Quando si paga un’utenza domestica, ad esempio, c’è una commisione di 2 euro e anche più. In questo caso è quanto va al commerciante per il servizio svolto. Ma per la vendita delle sigarette e dei giornali, le percentuali sono molto più basse. Insomma, a fine giornata, facendo i conti, solo una minima parte di quanto è stato incassato è del tabaccaio.
Come ogni attività è fondamentale la zona di dove si opera. Se l’attività si svolge al centro della città o comunque in una via dove passano molte persone, i guadagni sono ben diversi rispetto alla periferia. Va comunque sempre considerato quanto detto prima, ossia che per alcuni prodotti la crisi non c’è mai ma è difficile stabilire quanto possa guadagnare in un mese perché sono tanti i fattori.
Anche se comunque il giro d’affari è più basso di quanto può sembrare, aprire un’attività del genere è abbastanza remunerativa. Il problema è ottenere la licenza che costa un bel po’. Alcune si aggirano attorno ai 100mila euro e bisogna anche seguire un corso.