Domande per l’Assegno unico avanzate da tantissime persone. L’Istituto di Previdenza pubblica i dati aggiornati al 30 maggio 2022
Com’era facilmente prevedibile, la misura dell’Assegno unico ha riscosso tanto successo. Sono tantissimi gli italiani che hanno presentato la domanda, ma c’è comunque da dire che per molti è quasi una necessità.
La peculiarità della nuova prestazione dell’Insp, introdotta quest’anno, è l’universalità. Infatti anche chi ha redditi altissimi, se ha figli a carico con meno di 21 anni, può fare richiesta.
Sono 8.091.275 i figli per i quali è stato richiesta la prestazione all’Inps, corrispondenti a 5.049.157 domande inoltrate fino al 30 maggio. Secondo i numeri dell’ente previdenziale, la media di figli per domanda è di 1,6. In questo mese sarà pagato il quarto assegno per chi ha fatto domanda tra gennaio e febbraio e quindi ha ricevuto il primo a marzo.
Oltre al suddetti numeri, ulteriori 322.414 assegni sono già stati pagati a chi percepisce il Reddito di cittadinanza. Nella nota l’Inps informa che da marzo sono stati pagati 21.181.727 assegni.
Domande Assegno unico, la maggior parte per nuclei con figlio unico
In questi mesi gli importi erogati nel totale hanno superato i 3 miliardi di euro. Per la precisione 3.063.610.071. Interessante il nato secondo il quale 49,5% delle domande pervenute riguardano nuclei familiari in cui è presente un unico figlio mentre 41% ha due figli. Sono numeri che indicano ancora una volta la bassa natalità del nostro paese. Solo l’8% delle domande pervenute sono di nuclei con 3 figli. Poche le istanze con cinque o più figli, 13mila e 500 mentre il 6% dl totale ha almeno un figlio disabile.
Diamo uno sguardo alla fascia di Isee. Siccome non c’è limite e anche oltre i 40mila si può percepire il beneficio (nella misura minima, 50 euro al mese), vediamo chi prevalentemente ha fatto domanda.
Il 29% delle domande arriva da nuclei con Isee entro 10mila euro (dunque 175 euro al mese per ogni figlio), il 26% tra 10 e 20mila, il 13% tra 20 e 30mila. Chi non ha presentato Isee (non è obbligatorio farlo) rappresenta il 23% e ha quindi ricevuto l’importo mimino anche se in effetti non supera i 40mila, ma senza l’Indicatore allegato l’Inps non può sapere qual è la situazione economica. L’0,8 % delle domande è ancora in lavorazione.