Figli e i costi per il loro mantenimento. Andiamo a vedere quanto spende una famiglia italiana
Figlio mio quanto mi costi? La risposta ci arriva dalla Relazione di uno studio di Bankitalia che ha calcolato una spesa media di 640 euro al mese in base a nuclei familiari composti da due adulti e uno o più figli. E ogni genitore si è posto questa domanda almeno una volta. Ma rispondere al quesito cercando di stabilire una media è molto complicato. Molti i fattori che interferiscono e che sono da tenere in considerazione, come il tenore di vita della famiglia, o il luogo dove si vive e la stessa età dei figli.
Difficile dunque arrivare ad una risposta esaustiva, considerando anche quanto l’Italia sia una realtà fortemente frammentata, dove ogni area presenta connotazioni diverse. Ma i bisogni e i bambini sono tutti uguali e alla fine dei conti in maniera omogenea un figlio grava sul bilancio familiare per circa un quarto del reddito medio.
Il tentativo di Bankitalia di avere almeno una stima consegna alcune indicazioni. Negli anni presi in esame un figlio è costato circa 640 euro al mese. Il calcolo comprende sia le spese relative ai soli figli, come vestiario o rette scolastiche, sia a quelle familiari in quota parte, come ad esempio i costi abitativi o i costi per gli spostamenti. Chiaramente la maggioranza delle spese sono riferite a quelli che si definiscono bisogni primari del bambino come cibo e salute che viene calcolato in circa il 60% del totale.
Ma l’Italia si sa è un paese fatto di molte regioni e soprattutto composto da un nord e da un sud con molte e significative differenze. Anche in questo caso il gap tra le spese complessive riguardanti il mantenimento di un figlio c’è ma è legato al divario esistente tra i costi delle case che al nord hanno numeri più elevati rispetto agli affitti del sud per esempio. La pandemia e i relativi lockdown forzati hanno influito sui dati emergenti del 2020 che si abbassano a 580 euro al mese,a fronte delle restrizioni sugli spostamenti e l’abbassamento generale dei consumi nel periodo di chiusura. I dati invece relativi al triennio precedente 2017-2019 riflettono un andamento pressoché lineare.
Il reddito incide e non poco sull’analisi delineando l’equazione che le fasce a più alto reddito del centro Nord spendono circa 800 euro mentre la cifra diminuisce sensibilmente al Sud. Più lineare il confronto tra le fasce a basso reddito che registrano la medesima spesa di 400 euro. Le spese relative ai figli crescono ovunque con l’età degli stessi e questa consapevolezza frena molti nella decisione di averne. In aiuto da quest’anno entra in gioco l‘Assegno Unico Universale che dovrebbe garantire il sostegno necessario a coprire tra un terzo e la metà circa delle spese da sostenere per il mantenimento di un figlio rispetto alle fasce più deboli e potrebbe rappresentare l’inizio di un’inversione di tendenza.