Assegni familiari ancora in vigore fino al 2023: quali sono

Assegni familiari diversi da quello unico: chi ha diritto a ricevere gli aiuti che non rientrano nella misura in vigore quest’anno

Assegni familiari
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Da quest’anno è in vigore l’Assegno unico per chi ha figli a carico dal settimo mese di gravidanza ai 21 anni d’età. Il nome spiega tutto perché va a raggruppare (quasi) tutte le precedenti misure previste per la famiglia. Resta fuori, ad esempio, il Bonus asilo nido che ha mantenuto la sua autonomia.

Ma restano comunque ancora in vigore le altre misure che non riguardano i figli, gli Assegni Nucleo Familiare. Non sono stati aboliti e riguardano le famiglie composte da solo coniugi o da fratelli e sorelle senza genitori.

L’Inps ha comunicato tramite una circolare del 30 maggio 2022, la numero 65, quali sono i nuov livelli reddituali per l’accesso e che riguadano il periodo che va dal 1 luglio 2022 al 30 giugno 2023. I livelli di reddito familiare per il pagamento dell’Anf, infatti, sono rivalutati annualmente, con effetto dal 1 luglio. La variazione avviene in misura pari al quelle dell’indice dei prezzi al consumo per le famiglie. Secondo i dati Istati la percentuale calcolata tra il 2021 e il 2020 è risultata pari a 1,9%.

Assegni familiari: chi ha diritto

L’erogazione della prestazione avviene in base alla tipologia del nucleo familiare, del numero dei componenti e del reddito complessivo. Riguarda i titolari delle pensioni e delle prestazioni economiche previdenziali da lavoro dipendente ma anche i lavoratori assistiti dall’assicurazione contro la tubercolosi. Maggiore è l’importo del reddito e minore sarà l’importo della prestazione. Si considera anche la presenza di membi disabili all’interno del nucleo.

Ricordiamo quali sono le categorie che hanno diritto a fare domanda per avere l’Assegno Nucleo Familiare. Sono i lavoratori dipendenti del settore privato gli agricoli e i dipendenti di ditte cessate o fallite. La misura riguarda anche chi è titolare di prestazioni previdenziali
e i lavoratori in “pagamento diretto”, come per esempio chi è in aspettativa sindacale e marittimi che hanno lasciato l’imbarco causa infortunio.

Con i nuovi calcoli, dal 1 luglio in un nucleo con reddito massimo di 29.203,95 euro, con un solo componente spettano 52,91 euro, 98,00 euro con due componenti, 254,79 euro per tre componenti fino a dodici componenti che hanno diritto a 1663,70 euro. Si può avere accesso fino a un reddito di 64mila euro ma in questo caso si ha diritto se il nucleo è composto da almeno sette componenti.

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