Alcune voci di conto corrente, in questo periodo, hanno attirato l’attenzione degli addetti all’antiriciclaggio, in particolare le donazioni tramite bonifico. Ecco il motivo
Negli ultimi ventiquattro mesi un’operazione bancaria ha subito una vera e propria impennata in termini di apprezzamento e di utilizzo. Parliamo, nello specifico, delle donazioni tramite bonifico bancario.
Un meccanismo utilizzato, almeno stando ai dati raccolti nelle ricerche delle principali associazioni dei consumatori, per sostenere familiari, associazioni ed amici in difficoltà. Il motivo è abbastanza lineare.
La crisi economica ha messo al tappeto migliaia di attività economiche e mandato in crisi milioni di nuclei familiari. Per non parlare delle associazioni, in particolare la ASD e quelle no profit in generale. Nuclei familiari ed associazioni che, spesso, sono rimaste a galla proprio grazie alla donazioni.
Chi è particolarmente avvezzo alle operazioni bancarie, tanto di persona quanto online, ha avuto modo, in questi mesi di grave crisi economica, di imbattersi in estratti di conto corrente dove la voce bonifico per donazione appare con costanza.
Un fattore che ha spinto le associazioni per la tutela dei consumatori a studiare il caso. E dallo studio emergono con forza due elementi: la portata di questo tipo di bonifico, ossia il valore, e la frequenza. Dall’analisi emerge che l’importo più diffuso è quello di 1000 euro mentre in molti casi la frequenza è stata addirittura mensile.
Voci di Bonifico, lo strano caso delle donazioni
Ma l’elemento che più di tutti ha “colpito” le associazioni che si sono cimentate nelle ricerca è il concetto di donazione modica e del fatto chel’intreccio della casuale specifica ad una determinata cifra fa scattare in automatico i controlli degli addetti all’antiriciclaggio.
In particolare la questione della modica donazione ha sollevato una serie di dubbi ed interpretazioni. Gli esperti hanno evinto che un bonifico dai 1000 euro in su viene considerato dei sistemi di controllo delle banche come sospetto.
Va detto, ad onor del vero, che la legge non stabilisce, articolo 783 del codice civile, il limite di soglia oltre il quale una donazione viene considerata sospetta. Ma in questo biennio di utilizzo massivo i controlli sono scattati sovente. Con tanto di lettere che “consigliavano”, tanto gli erogatori quanto i beneficiari, di tracciare tramite un notaio la funzione del bonifico stesso pena il blocco dei fondi.
Ma a tagliare la testa al toro, ed a rendere inefficaci i controlli, è arrivata, nel mese di aprile 2022 l’interpretazione autentica di una sentenza, la 18725 del 27 luglio 2017, delle Sezioni Unite della Cassazione. La sentenza secondo la quale la presenza di un atto notarile per una donazione non è necessario. Secondo la nota interpretativa è sufficiente conservare la comunicazione, anche un sms o una messaggio whatsapp.