Pirateria nel calcio, la Guardia di Finanza sequestra 40 canali telegram

Pirateria nel calcio, boom di tentativi di accessi nelle ultime partite della stagione. La GdF individua i canali

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AnsaFoto

L’ultima giornata del campionato di Serie A, lo scorso weekend, e la finale della prima Conference League, vinta dalla Roma mercoledì, hanno fatto registrare un aumento del traffico illegale per vedere le partite. L’indagine è stato condotta dal Nucleo speciale tutela privacy e frodi tecnologiche della Guardia di Finanza.

Sono state sequestrate oltre 500 risorse web e dei relativi 40 canali Telegram ed è stato implementato un sistema di tracciamento che ha così permesso di individuare i fruitori dei flussi pirata. Un metodo che ha smarcherato tutte le persone che hanno provato a collegarsi ai servizi pirata che sono state reindirizzate su un apposito pannello informativo la cui funzione era avvertiva che il sito attraverso il quale si stava provando a collegarsi con il programma, era sottoposto a sequestro ed i dati di connessione erano tracciati.

Stream Creed, hanno evidenziato le indagini, è il numero di un nuovo sistema di gestione dei flussi informatici che risulterebbe derivare dal codice sorgente di un sistema già noto alle forcze dell’ordine, la Xtream Code. Questa è una piattaforma pirata mondiale che giù nel 2019 era stata smantellata dallo Nucleo Speciale.

Pirateria nel calcio, Dazn alza le difese

Se la pirateria fino a trent’anni fa era un fenomeno che recava molti danni al mondo della musica, da circa venti, da quando i diritti televisivi del calcio sono diventati una vera e propria industria, enormi sono anche le perdite per le istituzioni del pallone.

Dopo l’intervento ha espresso grande soddisfazione il Ceo di Dazn Italia Stefano Azzi. “Rinnoviamo il nostro pieno sostegno alle Forze dell’Ordine”, ha detto, aggiungendo che la pirateria non crea danni solo a a Dazn ma a tutto il mondo dei player Ott.

Le piattaforme dei canali non sono tutte uguali. Sky, ad esempio, era via satellitare, Dazn in streaming, e pertanto cambiano anche le modalità della pirateria. Un po’ come con le truffe che avvengono via web, anche chi cerca un guadagno illegale in questo modo si adattano alla tecnologia.

Ma Dazn non resta a guardare attendendo il lavoro delle forze dell’ordine. La divisione antipirateria di Dazn, fa sapere l’azienda, sta lavorando, insieme ai suoi partner, per contrastare il fenomeno con stanno “ingiunzioni e una continua innovazione volta a proteggere gli abbonati”.

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