Fonti provenienti da Palazzo Chigi riferiscono che si sarebbe trovato un accordo in merito al disegno di legge relativo alla delega fiscale: l’intesa dovrebbe velocizzare l’approvazione.
Buone nuove da Palazzo Chigi in merito al disegno di legge relativo alla delega fiscale. Fonti affidabili affermano che si sarebbe trovata un’intesa su punti molto caldi come la riforma sul catasto, sul regime di tassazione, sull’Irpef e sulle detrazioni fiscali.
La maggioranza, pare, sia ben intenzionata a che il procedimento di approvazione si velocizzi e che arrivi subito in Parlamento.
Dopo un lungo periodo di trattative, Palazzo Chigi pare aver sciolto la riserva sul disegno di legge relativo alla delega fiscale. In particolare – riporta Askanews– fonti attendibili avrebbero parlato di una quadra su riforma sul catasto, sul regime di tassazione, sull’Irpef e sulle detrazioni fiscali. Ora la maggioranza spinge per un rapido rimando al Parlamento.
Il tempo stringe e l’Esecutivo sa bene che il margine è sempre più stretto. Le prossime settimane, infatti, sono cariche di scadenze: dalle elezioni del 12 giugno, il quale coincide con il referendum sulla riforma della Giustizia, al termine ultimo del 30 giugno per inanellare i 45 obiettivi del Recovery Fund.
Intanto la Lega ha già reso noto che non approverà la decisione del Governo di voler estendere il bonus di 200€ anche ai percettori del reddito di cittadinanza, volendo virare quelle risorse – invece- ai nuclei monoreddito. Inoltre, sempre il Carroccio avrebbe già annunciato come a breve proporrà delle modifiche all’Rdc così come oggi concepito, poiché ad oggi altro non farebbe che disincentivare alla ricerca di un impiego.
Ma la Lega non è l’unica ad esprimere il proprio dissenso alla misura. Anche Italia Viva, Forza Italia e Fratelli d’Italia chiedono a gran voce una revisione. Ma per il leader del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte, il Premier Draghi sul punto non farà alcun passo indietro. Oltre al Reddito, in questo momento nell’occhio del ciclone vi sarebbero altre questioni in sospeso come il trasporto pubblico.
Nei prossimi giorni, quindi, è attesa la svolta decisiva. Saranno i due rami del Parlamento a dover dare la sferzata. Si attendono sviluppi.