Vecchia lira che i collezionisti sono disposti a pagare un bel po’. È possibile che sia conservata in giro
Quando nel 2022 in tutta Europa c’è stato il passaggio dalle monete nazionali all’Euro, in Italia la vecchia è cara lira è andata in soffitta. Il processo non è stato ovviamente improvviso poiché già dal 1999 l’euro esisteva ufficialmente come moneta scritturale, ai fini contabili, ma nei fatti i contanti sono stati introdotti il 1 gennaio di tre anni dopo.
Ciò significa che molti avevano cominciato a conservare le vecchie lire a futura memoria: per se stessi e per quelli che erano bambini all’epoca, oggi giovani che della lira hanno solo sentito parlare ma non hanno mai comprato neanche le caramelle.
Negli ultimi anni, infatti, fu anche introdotta la moneta da 1.000 lire, inesistente fino a quel momento perché c’era solo in banconota con la raffigurazione della Montessori.
Chi ha conservato non l’ha fatto solo per ricordo o per farle vedere ai propri figli e nipoti ma anche nella speranza che alcune di quelle vecchie monete un giorno potesse avere un grande valore.
Vecchia lira da grande valore: qual è
Chi ha pensato a ciò non ha sbagliato. Che le vecchie monete possano avere una certo prestigio è risaputo (bisogna sempre vedere anno di coniazione, rarirà e stato di conservaziona), anche se in questo caso non parliamo di una moneta particolarente vecchia, ma di una subito riconoscibile ai tempi, la 200 lire.
Era dorata perché fatta con una lega di bronzo. Quella “standard”, la più diffusa, era denominata Lavoro per l’incisione di un ingranaggio: sotto c’era l’anno di realizzazione mente sull’altra faccia il profilo di una donna e la firma del’autore, M. Vallucci.
Questa versione è stata coniata dal 1977 fino al 2001 e durante questi anni erano state realizzate alcune edizioni particolari per le commemorazioni. Una di queste monete è ricercata da appassionai e collezionisti, disposti a pagare un bel po’ per averla. Più che di un’edizione speciale dovremmo parlare di un errore di conio, risalente proprio al 1977, il primo anno di produzione.
Ci sono infatti degli esemplari realizzati come prova e proprio ciò è scritto sulla moneta, Prova. Il valore? Può essere anche di circa 850 euro. Sarebbero 1500 i pezzi realizzati all’epoca, quindi significa che qualcuno in giro potrebbe ancora esserci.