Scostamento di bilancio, l’Ue dice no all’Italia

Scostamento di bilancio, la resistenza della Commissione di Bruxelles: il nostro paese resta osservato per via dell’alto debito pubblico

Scostamento di bilancio
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Per tutto il 2023 è stata prorogata la sospensione delle regole di bilancio ma è accompagnata dalle ormai classiche “raccomandazioni-paese” fatte dalla Commissione europea da un “addendum” che non va sottovalutato.

Ovviamente in un periodo caratterizzato dall’uscita dalla pandemia che ha avuto devastanti effetti sull’economia – ora messa di nuovo a durissima prova dalla guerra in Ucraina cominicata il 24 febbraio con l’attacco della Russia – non è pensabile rispolverare le teorie rigoriste dei “falchi” di Bruxelles, ma ciò non significa che si può abbassare la guardia su alcuni paesi come l’Italia dove il debito pubblico è alto.

Infatti quando ad ottobre sarà valutata la situazione di bilancio dei paesi membri, non si può escludere del tutto che non possa esserci l’apertura di una procedura per deficit eccessivo nel 2023. Un modo quest’ultimo che farebbe gioire soprattutto i paesi del Nord che mai hanno sopportato l’accordo sulla sospensione del Patto di Stabilità.

Scostamento di bilancio, l’Italia resta sotto osservazione

Osservando i conti pubblici italiani le raccomandazioni di Bruxelles non sono proprio nuove e si evidenziano come scostamenti di bilancio non siano proprio graditi e si invita a tenere sotto’occhio l’andamento della spesa pubblica. Ciò soprattutto perché la Bce deciderà per l’aumento dei tassi di interesse, strumento per provare a fronteggiare l’emergenza inflazionistica.

Che bisogna fare attenzione a certi fattori e a utilizzare bene i fondi del Pnrr lo ha detto anche l’ex premier italiano oggi Commissario degli Affari economici Paolo Gentiloni.

Si teme che senza questi fondi il nostro paese possa andare incontro a una grave recessione e a quel punto non sarebbe per nulla facile rispettare i patti e gli accordi presi per ridurre il debito pubblico.

L’Italia è alle prese con evidenti squilibri macroeconomici, sostengono dalla Commissione, causati proprio dall’atavico problema dell’alto debito. Se le regole del bilancio non fossero state sospese per via della pandemia, il nostro paese probabilmente sarebbe entrato in procedura di inflazione, ma il rischio comunque non è scampato ancora.

Per questo è fondamentale l’uso dei fondi, per raggiungere il duplice obiettivo di abbattere il debito e aumentare invece la crescita. E preseguire la seconda strada, resta la via principale per superare il problema.

Quindi, ancora una volta, si chiede di realizzare quelle famose riforme strutturali che possano aprire al mercato (e qui si inseriscono le tensioni all’interno della maggioranza sulla Legge della Concorrenza), settori che sono ancora protetti. In questo tema si inserisce anche una vera riforma del catasto.

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