La Grande Corsa all’Oro del XIX Secolo ancora scalda i cuori di storici, esperti ed appassionati del tema, la riprova arriva dall’ultima asta, record, di lingotti e monete. Ecco cosa è successo.
Nella seconda metà del XIX Secolo, il 1800, gli Stati Uniti d’America vissero una delle fasi più tumultuose della propria storia. A quel periodo, infatti, fanno riferimento tre eventi di portata storica assoluta: la presidenza di Abraham Lincoln, la Guerra di Secessione e la Gold Rush, la grande Corsa all’Oro.
Con il concetto di Corsa all’Oro viene, universalmente, riconosciuto un periodo nel quale a fronte di una notevole migrazione interna furono avviate le lavorazioni ed il conseguente sfruttamento degli immensi giacimenti di oro del Sud-Ovest. Giacimenti fino ad allora sconosciuti, giacimenti che cambiarono radicalmente il volto del Paese.
Zone come la California, il Nevada settentrionale, il Colorado, il Montana, l’Alaska ed il mitico Klondike, quello citatissimo da Paperon de Paperoni della Walt Disney, furono letteralmente presi d’assalto. La logica era quasi primordiale. Partire da un territorio privo di risorse, colonizzarne uno pieno di giacimenti, sfruttare all’osso la risorsa disponibile e convertirla in moneta.
Nascono così alcuni dei grandi impero commerciali statunitensi, Getty e Rockfeller per citarne due tra i più famosi. Un fenomeno ancora oggi mito fondante degli Stati Uniti; un fenomeno che ancora appassione e coinvolge. Un fenomeno che, in una Nazione relativamente giovane, genera ricerca costante di testimonianze e cimeli.
Corsa all’Oro, il record dell’ultima asta di monete e lingotti
Tra i più ricercati, almeno stando ai dati della sezione Heritage’s della Central States Numismatic Society, ci sono le monete ed i lingotti dell’epoca. Monete e lingotti che continuano a richiamare risorse di investimento notevoli. La prova più recente sono le aste tenute, nella sola Primavera 2022, che hanno fruttato alla CSNS oltre 42 milioni di dollari.
Un caso unico a livello mondiale. Alcuni dati per meglio spiegare il fenomeno. Tra aprile e maggio sono stati battuti 21 lotti con lingotti e monete, lotti letteralmente presi di assalto.
Quelli di maggior pregio il lingotto Justh & Hunter del peso di 464,65 once griffato SS Central America che è stato venduto per lo scorso 5 maggio per 1,32 milioni di dollari. Il valore di fusione era 880.000.
Di gran pregio anche due monete con le doppie aquile stellari. La prima una moneta da 20 dollari del 1863 recante un Cameo Proof 65 ed un adesivo verde originale Certified Acceptance Corp. che è stata venduta per oltre un milione di dollari. La seconda, sempre 20 dollari ma di Saint-Gaudensm, datata 1920, che ha portato nelle casse della Central States Numismatic Society ben 600.000.
Battuta a cifre minori, ma non per questo di minor valore intrinseco, una moneta da 2,5 dollari 1854-S Coronet gold venduta a 360.000 dollari. Va detto che la moneta in questione era stata introdotta all’asta con la certificazione di “Very Good 10”. Praticamente perfetta.