Sms truffa ai danni di una donna che è caduta nell’inganno. Di quali messaggi bisogna sospettare e come difendersi
Un metodo non certo nuovo che purtroppo riesce ancora a provocare vittime. Il fatto si è ripetuto a Boretto, in provincia di Reggio Emilia. Una donna ha ricevuto un sms delle “Poste” con il quale veniva avvisato che sul proprio conto c’erano dei movimenti sospetti.
Allegato c’era anche un link con l’invito a cliccare fornendo i propri dati, provando a risolvere il problema. La donna che è caduta nella trappola l’ha fatto perché ha compiuto un gesto che mai bisogna fare: fornire i dati personali o della carta a degli sconosciuti.
Ovviamente nulla di quanto scritto nel messaggio era vero. Di solito quando si ricevono messaggi di questo tenore si cade nello spavento e credendo che siano scattati i sistemi di sicurezza dell’istituto presso il quale si è aperto il conto, si segue ciò che dice il messaggio.
Sms truffa, come bisogna comportarsi
La donna ha creduto che stesse parlando davvero con le Poste e ha fatto come le è stato detto: trasferire i soldi su un altro conto per sicurezza. Così il truffatore si è fatto accreditare 3.500 euro. Si può dire truffatore perché di un uomo si tratta, un 49enne ora indagato.
Le autorità ricordano che ogni ogni volta si ricevono messaggi del genere bisogna ignolarli e denunciare subito tutto. Così ha fatto anche la vittima della truffa ma purtroppo dopo avere fornito i dati.
Si ricorda che Poste Italiane per nessuna ragione al mondo comunica con i propri clienti attraverso Sms, messaggi WhatsApp o email. Anche se l’indirizzo del mittente è molto simile all’orginale, bisogna sempre diffidare. Quando c’è il minimo sospetto è sempre opportuna rivolgersi alle forze dell’ordine.
Poste Italiane comunica, appunto, sempre via posta. Anche le banche o gli i grandi enti statali come l’Inps, inviano sempre lettere presso il proprio indirizzo di residenza.
I truffatori agiscono anche con le telefonate, comuffando la voce o rendendola simile a qualcuno che conosciamo. Quando appena rispondiamo ci fanno una domanda (spesso chiedono conferma del nostro nome e cognome), non dobbiamo mai rispondere “sì” ma nel caso prendere tempo e fare noi una domanda, ad esempio chiedere più di una volta con chi stiamo parlando.