Scudetto, Inter non si conferma campione e cede ai cugini del Milan: cosa significa in termini strettamente economici
Quando un anno fa l’Inter di Antonio Conte vinse lo scudetto, subito dopo si cominciò a parlare di monte ingaggi da abbassare tanto che Lukaku, uno dei simboli della vittoria nerazzurra, fu ceduto ai londinesi del Chelsea.
Dopo dodici mesi la storia non è cambiata e il tema principale è sempre lo stesso. Se probabilmente ieri l’Inter fosse riuscita la rimonta e oggi staremmo parlando di Inter campione per la seconda volta consecutiva, subito dopo la festa si sarebbe parlato comunque del modo che la società deve trovare per far quadrare i conti.
Ieri si è concluso il campionato e quando ad agosto la squadra scenderà di nuovo in campo non lo farà con alcuni che hanno vestito la maglia questa stagione.
Secondo fcinter1908, la società deve abbassare il totale degli ingaggi del 15%: motivo per cui almeno sette calciatori diranno addio a Milano.
Chi ha la valigia in mano? Secondo la Gazzetta dello Sport si tratta dei cileni Vidal e Sanchez poi Caicedo, Radu, Kolarov, Ranocchia e Vecino con i primi due che da soli coprono buona parte degli stipendi degli altri. In totale sarebbe un taglio di 35 milioni di euro lordi ma comunque una parte di questi soldi va reinvestita perché i calciatori vanno anche sostituiti.
L’incentivo all’uscita per Vidal è di 4 milioni di euro mentre per Sanchez nel contratto non c’è nulla ma si discuterà con gli agenti.
Il quotidiano rosa fornisce dettagli sul futuro degli altri. Caicedo ha marcato il cartellino delle presenze solo due volte e non sarà un addio doloroso. Per Kolarov potrebbe esserci un contratto da dirigente, forse nel settore giovanile. Radu, ricordato dai tifosi per l’erroraccio di Bologna, non dovrebbe avere difficoltà a trovare squadra mentre Vecino potrebbe riabbracciare Sarri nella capitale. Dopo una lunga permanenza saluterà anche Ranocchia. Abbassare il monta ingaggi significa anche abbassare l’età media? Probabile, anche se questo non esclude che l’Inter non voglia puntare al titolo il prossimo anno.