Killnet è un collettivo di hacker che sta attaccando i siti italiani. Andiamo a scoprire chi sono in realtà
Killnet nome evocativo di un collettivo di anonimi hacker che si definiscono separati da qualsiasi istituzione russa. Sono sicuramente mossi da intenti politici e stanno attaccando i siti istituzionali italiani. Attivisti nati con banali ragioni di business, allo scoppio del conflitto in Ucraina hanno dichiarato di stare dalla parte di Putin sin dall’inizio. Cyber criminali filorussi dunque che dichiarano “guerra informatica” apertamente contro siti istituzionali.
Per dichiarare guerra bisogna prima avere un esercito e Killnet ha prontamente richiamato alle armi giovani hacker, spammer, designer, pentester creando di fatto una sorta di cyber gang fatta di diversi gruppi con diverse competenze. Anche se nata originariamente con scopi di lucro Killnet è prontamente passata all’attivismo pro-Russia anzi a un hacktivismo. Inoltre a partire dagli ultimi giorni di aprile il gruppo ha avviato una sorta di accademia chiamata Legion che si compone di specifici distaccamenti operativi impegnati in attacchi coordinati e organizzati.
Killnet: hacker filorussi, anti-Nato e anti-Anonymus
KillNet dunque è cresciuto in poco tempo, si è dato un’organizzazione e ha dichiarato una cyber guerra a tutti i paesi della Nato o comunque pro-Ucraina. I primi messaggi sono comparsi su Telegram a gennaio 2022 con annunci di sviluppo di una botnet pronta per il mercato in grado di mettere in difficoltà anche siti ben protetti. Lo scopo dichiarato iniziale era banale lucro, l’immissione sul mercato di una piattaforma da affittare. Con lo scoppio della guerra in Ucraina il passaggio veloce e la decisione di destinarla totalmente all’attivismo pro-Russia.
Il primo attacco tra l’altro lo sferra nei confronti dell’altro collettivo hacker in campo dall’inizio del conflitto vale a dire Anonymus schierato all’opposto dalla parte dell’Ucraina. Poi una serie di attacchi verso l‘Ucraina stessa e via via verso i paesi coinvolti che supportavano a vario titolo il paese invaso. Killnet aumenta la sfera di attacco e si riorganizza con Legion creando sei distaccamenti operativi: Zarya, Impulse, Mirai, Sakurajima, Kaijuk e Jacky diversificando gli attacchi.
E da questo momento Killnet attacca anche l’Italia in quanto sostenitrice dell’Ucraina e contemporaneamente paese Nato. Gli attacchi sono stati rivolti al sito del Senato della Repubblica, del Ministero della Difesa, dell’Istituto Superiore della Sanità, di Aci e persino dell’Eurovsione e infine della Polizia di Stato italiana a metà maggio.
Il loro modus operandi è basato sugli attacchi Ddos, Distributed denial-of-service, un tipo di offensiva che punta a creare una finta corrente di traffico su un sito per sovraccaricarne il server e farlo andare in offline. L’Italia inizialmente impreparata ha risposto ripristinando i siti hackerati grazie alla collaborazione tra polizia postale e il Centro nazionale anticrimine informatico per la protezione delle infrastrutture critiche.
L’attacco è stato dimostrativo secondo Killnet che ha cercato di ridicolizzare la capacità difensiva dell’Italia a livello informatico e questo ha scatenato la reazione del mondo hacking italiano con in testa Anonymus Italia che in una sola notte ha affondato la compagine Killnet. Il clima ostile permane e l’attenzione è di massima allerta su tutta la rete delle infrastrutture italiane e internazionali.