Canone Rai: la tassa è tra le più odiate degli italiani e potrebbero esserci importanti novità a partire dal prossimo anno
Mamma Rai, si dice nell’ambiente dei conduttori, giornalisti, attori e tra chi per anni ha mosso i primi passi professionali nella grande azienda di Stato che chiede il pagamento di un canone per poter vedere l’offerta che negli ultimi anni è aumentata tantissimo con i nuovi canali e il rafforzamento del web RaiPlay.
Ma il pagamento del canone resta qualcosa che non piace agli italiani, anche se dal 2016 la tassa viene evasa molto di meno. Fino ad allore il canone che era di 100 euro per dodici mesi, in tanti lo evitavano.
Nel 2016 poi il governo guidato da Matteo Renzi ha inserito la tassa nella bolletta della luce. In pratica su ogni fattura (che arriva ogni due mesi), all’importo finale calcolato per il consumo, il trasporto dell’energia e tante altre voci, c’è sempre una quota fissa, 18 euro, che riguardano appunto il canore Rai (9 euro al mese). Ciò significa che in un anno si paga in totale 90 euro.
Canone Rai, per chi è prevista l’esenzione
In molti dunque sono costretti a versare il canone, anche se controvoglia. Se in generale verso le tasse non c’è affezione, perché è particolarmente odiata quella della Rai? Innanzitutto possiamo dire che è una questione “culturale”, poi ci sarebbe anche un motivo più pratico perché, secondo molti, non si può effettivamente verificare se il servizio viene usufruito e se sì, non è uguale per tutti.
Dall’anno prossimo le cose potrebbero cambiare perché non è escluso che il canone sia di nuovo diviso dalla bolletta della luce e quindi tornare autonoma. Un’ipotesi che non piace alla Rai perché si rischierebbe di tornare ai livelli di evasione precedenti al 2016.
Ma tutti devono necessariamente pagare? Non proprio perché la legge prevede delle esenzioni.
Sono previste per i cittadini over 75 con reddito annuo (incluso quello del coniuge) che non supera gli 8mila euro ma il nucleo familiare non deve comprendere conviventi che producono un reddito proprio.
Nessun pagamento neanche per i negozi e rivenditori che forniscono servizi di riparazione TV così come i militari delle Forze Armate italiane o quelli stranieri che fanno parte degli alleati Nato. Non è previsto il pagamenti per Agenti consolari e diplomatici. Infine l’esenzione vale anche per gli invalidi civili come prevede la Legge 104/1992 residenti nelle case di riposo.