Caldaie a gas, la Commissione Europea ha presentato un importante piano per ridurre l’inquinamento e la dipendenza dall’energia della Russia
Ieri la Commissione Europea, con il presiente presidente Von der Leyen, ha presentato il piano RePowerEu. L’obiettivo è uscire il prima possibile dalla dipendenza del gas russo e per farlo sono state prese delle decisioni importanti che nei prossimi anni rivoluzioneranno interi settori che ruotano nell’ambito energetico.
Tra le varie decisioni, oltre a dotare di impianti fotovoltaici tutti gli edicici pubblici e commerciali e poi i residenziali, c’è anche lo stop alle vendite di caldaie a gas entro dal 2029.
I motivi per allontanarsi dal gas russo ovviamente sono legali alla guerra in Ucraina (in modo da non finanziare più Mosca) e dare allo stesso momento un’accelerata sulla transizione ecologica.
Con il piano RePowerEu la Commissione Europea vuole dare un taglio netto all’immissione sul mercato di caldaie a combustibili fossili autonome che sono più inquinanti.
Lo spirito che ha mosso la decisione della Commissione si riassume nel tweet della presidente Von der Leyen attraverso il quale in poche parole ha spiegato che il mercato europeo deve essere interconnesso per l’energia pulita: “Questo è il fondamento di una vera Unione dell’energia pulita”, ha scritto. Un’Europa dunque più interdipendente da sé stessa significa quindi meno dipendente dalla Russia.
Caldaie a gas e pannelli solari obbligatori: cosa prevede il RePowerEu
Importantissima è anche la proposta di rendere obbligatori i pannelli solari per gli edifici commerciali e pubblici entro il 2025 mentre per quelli residenziali ci sarà tempo fino al 2029. Un piano che la stessa presidente Ue ha definito “ambizioso ma realistico”. Il fondo per realizzare il piano è di quasi 300 miliardi: 72 miliardi sono sovvenzioni mentre 225 miliardi di prestiti.
Sembra dinque che la guerra abbia dato una scossa per avvicirarci più velocemente agli obiettivi ecologici che si sono poste le istituzioni europee. Quello dell’efficientamento energetico per il 2030, infatti, sarà aumentato dal 9% al 13%; il piano delle energie rinnovabili passa dal 40% al 45%. La Commissione ha posto che se si vogliono raggiungere traguardi importati sui pannelli è necessario che gli impianti siano in prevalenza di interesse pubblico per legge con gli Stati membri che dovrannoo istituire aree di riferimento dedicate per le energie rinnovabili. Tutto ciò dovrebbe anche facilitare e snellire le procedure burocratiche per installare i pannelli.