Risparmiare comprando prodotti a marchio del supermercato. Conviene veramente? Scopriamo quali sono i dati emersi da uno studio effettuato da un’azienda di Management Consulting
L’impennata del costo della vita ha messo in crisi numerosi settori con la conseguente incursione nelle tasche dei contribuenti. Abbiamo già assistito a un aumento vertiginoso delle bollette di luce e gas, sono aumentati i costi di carburante e, quindi, dei trasporti, facendo lievitare anche i prezzi di materie prime, merce in generale, compreso il cibo.
La parola chiave al momento sembre essere “risparmio”. Limitando spese superflue si cerca, in un modo o nell’altro, di tamponare lo spreco e le spese non necessarie. A questo punto dovremmo chiederci: quanto denaro è possibile mettere da parte semplicemente cambiando le nostre abitudini di acquisto? Gestire il proprio budget familiare è sempre più difficile, per questo motivo sono in molti a preferire prodotti con i marchi dei supermercati rispetto a quelli più pubblicizzati.
L’obiettivo di chi vuole risparmiare con criterio è quello di riuscire a mettere da parte un gruzzolo, ad arrivare insomma a fine mese, senza rinunciare a comprare prodotti che costituiscono la base dei nostri consumi nella concretezza della quotidianità.
Note catene di supermercati, già da tempo, stanno rispondendo a questa esigenza mettendo a disposizione sui propri scaffali articoli di valore che portano il loro marchio ma con un costo decisamente più basso rispetto agli equivalenti di altre marche, forse solamente più pubblicizzate.
In media, è emerso che la marca del supermercato riesca a garantire addirittura un risparmio di circa il 15%. Non ci dobbiamo stupire, quindi, se una grossa fetta di utenti si sia avvicinata a questa tipologia di acquisti.
“The European House – Ambrosetti”, prestigiosa società che si occupa di Management Consulting, ha condotto una ricerca secondo cui “nel 2020 la Marca del Distributore ha consentito un risparmio di oltre 2 miliardi di euro per le famiglie italiane, pari a un risparmio di 100 euro per ogni famiglia”.
La comunicazione continua con dati incoraggianti: “La Marca del Distributore attiva una filiera di 1.500 imprese, di cui circa l’85% è rappresentato da piccole e medie imprese e il 92% è italiano; sostiene una rete di 235.000 occupati diretti e indiretti lungo l’intera filiera; consente l’entrata di tante PMI italiane nel mass market; contribuisce alla tutela del made in Italy e alla difesa della qualità e varietà della tradizione enogastronomica italiana”.
Questa tendenza d’acquisti è già stata riconfermata nella prima metà dell’anno in corso.