Truffa Bitcoin, professore perde i risparmi di una vita

Quante volte avrete sentito parlare dei Bitcoin? Delle criptovalute che, nel corso degli anni, sono entrate a far parte della nostra realtà. Qualcuno, però, ha pensato bene di sfruttare le monete virtuali per estorcere denaro.

bitcoin truffa
(Pixabay)

Negli ultimi anni non si fa altro che parlare di Bitcoin, ovvero delle monete virtuali create nel 2009. 

A quanto pare, qualche malintenzionato ha usato proprio queste criptovalute per ingannare un professore universitario di Padova. Ma andiamo a scoprire più nel dettaglio che cosa è successo. 

Truffa Bitcoin: l’annuncio che ha dato il via a tutto

bitcoin truffa
(Pixabay)

Tutto è cominciato quando il 66enne ha letto un annuncio presente su un quotidiano nazionale dove compariva anche il famoso chef Antonino Cannavacciuolo, ovviamente a sua insaputa. Lo chef nell’annuncio sosteneva di aver guadagnato tantissimi soldi investendo su una società di criptovalute.  

Dopo aver contattato la società ForexTB, questo il nome dell’azienda, il professore era stato ricontattato da un account manager che comincia a proporgli investimenti in azioni.  

La prima somma richiesta è circa 20 mila euro, ma il prof, dopo un po’ di tempo, si stava accorgendo di non avere alcun tipo di rendimento derivante da questa situazione. 

Proprio per questo, aveva deciso di chiedere spiegazioni. Qualcuno gli aveva assicurato che avrebbe avuto indietro la somma, a patto che avesse inviato prima altri 50 mila euro.  

Anche in questo caso, non accadeva nulla. Per giunta, il prof successivamente era stato contattato da un nuovo investitore, stavolta di QuantumFX, con sede a Liverpool.  

Sembrava più prudente e aveva promesso al prof di recuperare i suoi 50 mila euro. Tutto ciò che doveva fare era inviare “semplicemente” 5 mila euro ad una banca estone.  

Inizialmente il professore aveva ricevuto 3.300 euro. Tempo dopo, però, un finto rappresentante della società l’aveva informato del calo di rendimento dei bitcoin. La richiesta era di 150 mila euro per non perdere tutto ciò che aveva investito.  

Dei soldi, comunque, ancora nulla. Dopo l’ennesima richiesta di pagamento a vuoto, il professore ha deciso di rivolgersi alle autorità. Questo ha portato all’apertura di un’inchiesta per truffa. I malfattori agirebbero in tutta Europa, tramite azioni di pishing. 

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