Il contante è un problema per lo Stato, non il suo possesso ma per la quantità usata per pagare beni e servizi
Negli ultimi decenni abbiamo visto un grande incremento della moneta elettronica. Il motivo principale è che stipendi e pensioni vengono pagati con il bonifico. Ciò ovviamente non proibisce chi riceve i soldi di andare a prelevare contante presso la propria banca (con dei limiti giornalieri e ogni istituto ha delle proprie regole) ma si cerca in tutti i modo di incentivare i pagamenti senza moneta o banconota.
Il motivo è ovviamente quello della tracciabilità, strumento fondamentale per la lotta all’evazione fiscale e al riciclaggio di denaro. Il secondo governo guidato da Giuseppe Conte aveva anche messo in campo strumenti affiché si preferisse pagare con la carta. Parliamo del caskback che è stato poi abolito dal governo Draghi (ma sono allo studio nuove soluzioni) e la Lotteria degli Scontrini, un sistema mai del tutto decollato ma che ad alcuni fortunati sta regalando un bel po’ di soldi.
Utilizzo del contante, la soglia in vigore oggi: multe per chi non usa il Pos
Ma quella che può sembrare una “crociata” contro il contante in effetti è solo un modo per combattere l’evasione (ancora diffusissima nel nostro paese). La cartamoneta infatti non è proibita, con le ricevute si può pagare ogni tipo di bene o servizio, ma c’è un limite. Dal 2020, infatti, per cifre al di sopra di 2.000 euro è necessario utilizzare una carta per effettuare una pagamento o una transizione, il passaggio di denaro.
Anche per il 2022 è in vigore la stessa norma ma la soglia doveva essere abbassata ulteriormente a 1.000 euro ma lo scorso anno in Parlamento una parte della maggioranza, la Lega, e l’opposizione, Fratelli d’Italia, si sono messi di traverso e la quota è rimasta la stessa.
Si tratta comunque di un vittoria di chi pensa che la soglia del contante debba essere bassa. Quando dal 1 luglio 2020 è stata portata a 2.000 euro, fino al giorno precedente era stabilita a 3.000 euro.
Ricordiamo che tutte le attività devono consentitre di pagare con la carta. Se qualche negoziante dovesse opporsi o aggrapparsi alla scusa che il Pos non funziona, il cliente non è obbligato a pagare in contanti se non ha monete con sé e per l’opposizione del negoziante può anche rivolgersi alle forze dell’ordine. Sono previste anche multe per chi non usa il Pos.