Assegno Unico, dalla maggioranza di governo c’è un’idea che potrebbe cambiare moltissimo il sistema attuale
È nuovo ma qualcuno pensa già a come svecchiarlo. L’Assegno Unico e Universale per i figli a carico fino ai 21 anni è la grande novità fiscale del 2022. A marzo sono avvenuti i primi versamenti per chi ha fatto domanda tra gennaio e febbraio e l’Inps di continuo, in diversi messaggio, ha posto di chiarimenti, facendo luce su alcuni aspetti.
Ma dalla stessa maggioranza politica che ha sostenuto il provvedimento arriva una informale proposta. Secondo l’ex premier e attuale segretario del Partito Democratico Enrico Letta, per il calcolo dell’Assegno va rivisto l’Isee perché considerato “non attuale” per come è strutturato. La dichiarazione è rivolta a Laura Castelli, viceministro dell’Economia in quota 5 Stelle, in occasione degli Stati Generali della Natalità.
Ricordiamo che per l’accedere all’Assegno la presentazione dell’Isee non è obbligatoria. Il contributo, versato per ogni figlio a carico, avviene in base ad esso partendo da un massimo di 175 euro mensili calando man mano che il valore dell’Indicatore Economico aumento.
Ma si può anche presentare la domanda senza presentare l’Isee (come nel caso di chi ha redditi alti e non provvede mai a chiedere l’Indicatore) e si avrà comunque il beneficio, ma sarà di 50 euro al mese, il minimo previsto dalla legge.
Assegno Unico, Letta: “L’Isee va migliorato”
Letta ha aggiunto che oggi l’Isee si utilizza per accedere a tantissimi servizi ma va migliorato e a farlo dovrebbe essere proprio l’attuale governo che tanto ha fatto.
Per chi vorrebbe toglierlo o comunque modificarlo, l’Isee è oggetto di discussione perché al contrario c’è chi vorrebbe inserirlo in un’altra grande misura di quest’anno, il bonus di 200 euro inserito nel Decreto aiuti.
Da quando è stato ufficializzato infatti non mancano cittadini che soprattutto sui social hanno evidenziato che sarebbe più giusto per i 200 euro usare come riferimento proprio l’Isee perché com’è attualmente la legge si crea squilibrio.
Il bonus è previsto per dipendenti, pensionati e autonomi (anche se per questi ultimi mancano ancora le linee guide) che hanno un reddito massimo di 35mila euro. Ciò significa che una famiglia con figli e mutuo che supera di poco questa soglia non ha diritto, un single o un nucleo di due persone, che guadagnano poco meno, hanno accessoo al beneficio. Per tale motivo si chiedere di valutare di dare il bonus in base all’Isee.