Truffa. Ti è mai capitato di comprare della merce online e che essa non sia mai giunta tra le tue mani? Cosa bisogna fare se il pacco non è mai stato spedito dal venditore? Tutte le informazioni per tutelarsi
Truffe di tutti i tipi e tutti i generi per frodare i poveri utenti. Quante ce ne sono in giro? Una marea. Gli attacchi arrivano da ogni parte ed è sempre più complicato difendersi.
Una tra le più gettonate del momento arriva tramite sms testuale. Vi verrà comunicato per mezzo di un raggiro che un vostro pacco è in arrivo o in giacenza. Sarete poi invitati a cliccare su un link nel quale dovrete inserire i vostri dati per tracciare la spedizione. Non ci credete! É un modo per sottrarvi dati sensibili e, di conseguenza, i vostri risparmi. Tuttavia, approfittando del boom di ecommerce, potrebbe capitare che qualche venditore si approfitti della vostra buona fede. Cosa accade se avete veramente acquistato della merce e che non vi sia mai stato spedito il pacco? É possibile recuperare il denato speso?
Truffa online: cosa fare se un venditore fraudolento non ha mai spedito il pacco con la merce acquistata
Un pacco non spedito dopo che avete compiuto l’acquisto online potrebbe rientrare nell’ambito della truffa contrattuale. Di cosa si tratta? É un particolare tipo di inadempimento in cui si attesta il mancato rispetto degli impegni presi per iscritto o a voce. .
Tuttavia, non si limita in questo caso alla sola mancata spedizione della merce. Sopraggiunge quando un venditore induce il cliente a prestare un consenso (quindi a scambiare denaro) al quale altrimenti non avrebbe aderito, e per farlo si serve di artifizi e raggiri. Un esempio? Sostenere di avere in giacenza in magazzino prodotti nuovi che cede a basso costo ma sono in realtà usati, oppure pubblicando foto di merce che di fatto non possiede.
Senza questo tipo di condotta, la semplice mancata spedizione del pacco non è truffa, bensì inadempimento contrattuale.
Cosa fare in caso ci si trovi in questa situazione? Preso atto che la merce non è stata spedita e non arriverà mai, bisogna sporgere una querela alla polizia postale. In alternativa, va bene anche esporre il problema presso la stazione più vicina dei Carabinieri.
Importante la tempistica: la querela va presentata entro 3 mesi da quando si scopre che il reato è stato compiuto (e non da quando viene commesso, la differenza è sottile ma sostanziale). Non è obbligatorio ma ci si può affidare all’esperienza di un avvocato che tuteli i vostri interessi, soprattutto durante le fasi d’indagine.
Successivamente, quando il pubblico ministero avrà sotto mano tutte le prove sufficienti per chiedere il rinvio a giudizio del colpevole, si andrà incontro a un processo penale. La persona truffata, a questo punto, potrà costituirsi parte civile e chiedere il risarcimento del danno e la conseguente restituzione dei soldi spesi per la merce mai arrivata.