Congedo mestruale, la prova dell’azienda francese: e in Italia?

Congedo mestruale nel giorno più doloroso del ciclo. La sperimentazione in un mobilifico. Anche da noi c’è una proposta di legge

congedo mestruale
Pixabay

Regolare o meno, il ciclo sicuramente verrà. Incerto può anche essere il dolore che varia da donna a donna. C’è chi riesce a sopportarlo, chi sta male per giorni e chi lo sente più pesante in uno solo di quel periodo, di solito il primo o il secondo.

Fatto sta che per le donne diventa un groppo problema perché verrebbero solo da starsene a letto in casa ma con il lavoro non sempre è possibile, anzi. L’ordinamento del lavoro in Francia non prevede questo tipo di congedo ma un’azienda di Labége, vicino Tolosa, il mobilificio Louis, per un anno vuole sperimentare di dare un giorno libero (retribuito) alle donne.

La misura è stata introdotta simbolicamente l’8 marzo. L’azienda è piccola, in tutto 17 dipendenti di cui 8 donne e tutti si occupano di lavori di falegnameria.

Congedo mestruale, come fuonziona nella piccola azienda francese

Ma come funziona il congedo? Thomas Devineaux, il direttore generale di Louisin un’intervista rilasciata a France Bleu ha spiegato che non si tratta di un giorno di malattia o di permesso. La misura, ha detto, va a vantaggio di tutti e non solo delle donne che ne beneficiano.

Basta solo che il responsabile venga informato dell’assenza in modo che si possa lavorare in un clima di flessibilità. L’ambiente di lavoro, ha detto, è sereno e deve essere di fiducia, augurandosi che l’iniziativa possa essere presa ad esempio da altre aziende.

In Italia una proposta di legge c’è ma è ferma nei cassetti del Parlamento da seianni. Era il 2016 quando alcune deputate del Partito Democratico presentarono l’istitutzione del confedo per le donne che soffrono di dismenorrea.

La base delle proposta erano i numeri. Dal 13% al 51% dei casi di assenteismo a scuola dipendono dal ciclo e dal 5% al 15% in altri ambiti lavorativi. La proposta prevede massimo tre giorni di assenza al mese con la dismenorrea certificata da un medico.

Nella bozza si legge che comunque non si tratta di un giorno di malattia né è un permesso di assenza per altri motivi. Ora il dibattito si è riacceso anche nel nostro paese dopo quanto sta facendo in Francia il mobilificio.

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