Assegno unico, oltre quell’età il versamento decande ma l’Inps ha spiegato per cosa sarà tenuto in considerazione
Il caposaldo dell’Assegno unico e universale, la grande novità fiscale del 2022, è che è previsto per i figli a carico dal settimo mese di gravidanza fino ai 21 anni di età. Tra i 18 e i 21 ci sono casi in cui se lavora o frequenta un corso di formazione come l’Università, l’assegno è previsto comunque in certe condizioni.
I primi versamenti sono arrivati già a marzo per chi ha fatto domanda dal primo giorno possibile, ossia il 1 gennaio. Da quando sono arrivati i primi bonifici, però, l’Inps (che si occupa direttamente dell’accredito, a differenza dei precedenti assegni e bonus, alcuni dei quali li antipava il datore di lavoro), ha pubblicato vari messaggi nei quali ha chiarito alcuni aspetti dell’assegno.
Assegno unico, cosa dice il messaggio Inps
Innanzitutto sono stati dati dettagli sulle maggiorazioni perché in base a certe condizioni, l’assegno è più alto per alcuni richiedenti, si hanno mensilmente più soldi. Questi sono stati i motivi principali degli interventi dell’Inps, ma è importante anche il messaggio numero 1714/2022.
In esso si spiega quando e come al fine del calcolo della maggiorazioni si tengono conto anche i figli che hanno più di 21 anni, per i quali l’assegno non spetta.
L’Insp ha spiegato che successivamente sarà sua cura comunicare con un altro messaggio gli aggiornamenti al modello di domanda che consentiranno di dichiarare il numero di ulteriori figli che hanno più di 21 anni ma che comunque sono a carico, per calcolare in modo più preciso ancora le maggiorazioni.
Ma quali sono? Quando sono previsti più soldi? Per ogni figlio successivo al secondo si hanno 85 euro al mese in più se l’Isee è pari o inferiore ai 15mila euro. La maggiorazione si riduce se l’Indicatore arriva a 40mila euro, fino a raggiungere la soglia dei 15 euro mensili.
Ma i casi di maggiorazioni sono vari. È di 100 euro se in un nucleo familiare ci sono 4 o più figli che rientrano nella fascia d’età.
Si darà maggiore peso ai fini delle maggiorazioni perché anche se i figlio over 21 non hanno diritto all’assegno, il fatto che sono a carico fiscalmente infuenzano il valore finale dell’Isee che ha sua volta è uno dei criteri per l’Assegno unico.