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Attualità

Occupazione e lavoro: finalmente una buona notizia, i dati non mentono

Pubblicato da
Marco Sparta

Nell’arco di un decennio l’assetto occupazionale italiano è radicalmente mutato: a confronto i numeri del 2010 con quelli del 2021.

(bnenin – Adobe Stock)

Il tema della disoccupazione in Italia ha sempre avuto un ruolo preponderante. Purtroppo trovare un impiego non è mai stato facile, a maggior ragione dopo la grande crisi registratasi verso la fine del 2008. Tuttavia il quadro nell’arco del decennio si sarebbe risollevato seppur non radicalmente come sperato. Nello specifico, raffrontando i dati sul livello occupazionale del 2021 è emerso che il Bel Paese contava ben 4 milioni e 588mila lavoratori di età compresa tra i 55 ed i 64 anni. Un milione in più rispetto al 2010.

Livello occupazionale, dal 2010 al 2021 consistente miglioramento: l’analisi di Eurostat

(StartupStockPhotos – Pixabay)

È stato l’Eurostat a rendere note queste stime da cui è appunto emerso che in 10 anni lo stato sull’occupazione in Italia è nettamente migliorato.

Non solo, sarebbe stato l’intero Vecchio Continente a registrare un aumento di circa 11 milioni di persone. Ma quali sarebbero i fattori ad aver consentito ciò? Di certo le riforme, almeno per quanto riguarda l’Italia dove l’innalzamento dell’età pensionabile e l’aumento demografico ha fatto registrare, secondo quanto riportano i colleghi dell’agenzia Ansa, nel 2021 il 53,4% di perone occupate tra i 55 e i 64 anni, che tradotto in percentuale significa +15,9. Incremento significativo se si guarda alle donne +16,1% rispetto al 2010, con un passaggio dal 27,9% al 44%.

I dati Istat hanno confermato tale ricostruzione rilevando come nell’ultimo decennio- annoverano tra gli occupati anche i soggetti in cassa integrazione da più di 3 mesi più i lavoratori giovanissimi-  i disoccupati erano diminuiti di quasi un milione.

Il 2021, ribadendo la sussistenza di nuove riforme, avrebbe consentito l’aumento di occupati a 4 milioni e 929mila tra i più giovani. I più avanti con l’età, invece, avrebbero segnato quei 15,9 punti di cui al rapporto dell’Eurostat.

Tradotto, se nel 2001 solo quattro giovani con meno di 35 anni erano occupati rispetto a quelli fascia over 55, nel 2021 sarebbero arrivati quasi a pari.

I livelli occupazionali in questo momento, all’esito della pandemia, sarebbero altrettanto sorprendenti. All’esito dei vari lockdown e delle chiusure, infatti, nella più totale controtendenza le assunzioni sarebbero state consistenti. Per non parlare della nascita di nuove figure professionali legate al sempre più costante utilizzo dei dispositivi informatici.

Marco Sparta

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Marco Sparta