Rimborsi per i ritardi in autostrada in alcuni casi. Non bisogna fare nessuna domanda perché il sistema è automatico
L’Antitrust ha sanzionato Autostrade per 5 milioni di euro. È successo più di un anno fa, nel marzo 2021. Il motivo è che in alcuni tratti i tempi di percorrenza si sono allungati, causando un danno agli autobomilisti.
Di contro ci si potrebbe chiedere, se c’è traffico, se più mezzi in quel momento transitano in un determianto tratto, perché mai la colpa ricadrebbe su Autostrade?
La riduzione delle corsie di scorrimento dei veicoli e la limitazione della velocità con i cantieri avevano allungato non di poco i tempi. Oltre al danno materiale di arrivare in ritardo a una meta (un appuntamento di lavoro, ad esempio), si aggiunge anche lo stress che ben conosce l’automobilista imbottigliato nel traffico. In questi casi non veniva riconosciuta nessuna agevolazione e secondo l’Antitrus è proprio questa politica che andava cambiata, chiedendo rimborsi o sconti.
Dopo la multa Autostrade si è adeguata e ora prevede il cashback e rimborso automatico del pedaggio. Basta scaricare un’app gratuita. Si chiama Free to X e basta inserire solo la tarda del proprio mezzo per ottenere il rimborso. Il minimo è 10 minuti di ritardo ma si può ottenere anche il massimo del pedaggio rimborsabile.
Rimborsi per i ritardi in autostrada, in quali casi sono previsti
Ma è chi è rivolto il pedaggio? A tutti, ai privati, le partita Iva e le aziende, a prescindere dal modo in cui si è pagato il pedaggio, in contanti o con la carta, ma anche con il Telepass.
Anche se il conducete paga in contanti o con la carta, tutto avverrà automaticamente tramite l’app. In pratica non bisognerà fare nulla, non c’è alcuna domanda da presentare per ogni tratto in cui c’è il ritardo. Il caskback autostradale è previsto in automatico anche se si consiglia comunque di conservare la ricevuta di pagamento per almeno 48 ore.
Ma in tutti i casi in cui si crea la coda dei veicoli si può ottenere il rimborso? Ovviamente no, ma in specifici casi. Uno di questi è quando c’è un cantiere che rallenta il traffico, ma ci sono ulteriori specificazioni. Se i lavori si stanno svolgendo per urgenti interventi di messa in sicurezza, il diritto al rimborso decade.
Non bisogna aspettare i soldi neanche quando il traffico è intenso a causa del maltempo, incidenti o se i manifestanti occupano la carreggiata; insomma, da eventi indipendenti dai cantieri.