Dal 1° luglio, è obbligatorio emettere la fattura elettronica anche per chi è a regime forfettario. Ma chi è esonerato da questa regola? E quali problemi subentrano dal punto di vista contabile? Facciamo chiarezza.
La legge finanziaria del 2008 ha introdotto nel nostro Paese la fattura elettronica. Solamente nel 2015 è stata ufficialmente attuata per la pubblica amministrazione e dal 2019 anche per i privati. Tra i liberi professionisti, invece, c’erano delle categorie escluse.
Lo scorso dicembre, il Consiglio dell’Unione Europea ha approvato la fatturazione elettronica obbligatoria anche per chi è a regime forfettario.
Lo scorso mese, il decreto Pnrr della Gazzetta Ufficiale n.100 ha fissato la data di entrata in vigore dell’obbligo al 1° luglio 2022. Esiste però una “scappatoia” che esonera una categoria di lavoratori fino al 31 dicembre 2023.
Non sono state poche le critiche avanzate dalle parti politiche, dalle associazioni di categoria e persino dal Consiglio nazionale dei commercialisti.
Le lamentele non sono rivolte tanto alla fattura elettronica in sé, quanto alle tempistiche di attuazione. Lo strumento è ottimo per contrastare l’evasione fiscale, ma l’attuazione della normativa a metà anno comporta complicazioni date da una parte di documenti cartacei e una parte di documenti digitali per l’anno del 2022.
Difficile è anche la questione della gestione di scontrini elettronici verso l’estero: per documentare le operazioni, le aziende più piccole dovranno adeguarsi alla fatturazione elettronica usufruendo di documentazioni predisposte dall’Agenzia delle Entrate per emettere un’autofattura o integrazione. Quest’ultima andrà poi trascritta nei registri IVA, tra le entrate e le uscite, per poter contare l’imposta dovuta nel modo corretto.
Fattura elettronica obbligatoria anche per regime forfettario: ma chi è esonerato fino al 31 dicembre 2023?
Per una categoria non necessariamente in regime forfettario, la normativa prevede l’autorizzazione ad emettere fatture cartacee fino al 31 dicembre 2023.
Si tratta di coloro che non superano compensi annui oltre i 25mila euro.
Il regime forfettario è automatico al momento dell’apertura della Partita Iva e si esce al superamento della soglia di 65mila euro annui di compensi. Il contribuente può comunque scegliere di optare per un regime ordinario e rimarrebbe allo stesso modo escluso dall’obbligo di fatturazione elettronica.
Chi apre Partita Iva nel 2022, è esonerato dal dover emettere fattura elettronica fino al 1° gennaio 2023, a meno che non superi i 25mila euro nel corso di quest’anno.
Sono escluse anche le ASD in regime Legge 398/1991 con compensi entro i 25mila euro (per tutto il 2023) e i produttori agricoli minori, già esonerati a prescindere se i ricavi non superano i 7.000 euro.