Bonus 200 euro, la misura è destinata a far discutere con l’allargamento della platea dei beneficiari: le modifiche apportate
Oggi la maggior parte dei quotidiani in edicola aprono con la notizia che il bonus tantum di 200 euro previsto dall’ultimo intervento anti-crisi del governo, il Decreto aiuti, può andare anche a chi percepisce il Reddito di Cittadinanza.
Quando lo scorso 2 maggio il Consiglio dei Ministri ha approvato il Decreto, la norma prevedeva il supporto per circa 28 milioni di italiani, dipendenti, autonomi e pensionati che non superano la soglia dei 35mila euro all’anno. Con le modifiche che si stanno apportando in queste ore, a seguito del pomeridiano Consiglio dei Ministi di venerdì 5 maggio, la platea dei beneficiari si allarga.
Il bonus è previsto anche per i lavoratori stagionali e ai lavoratori domestici. Quest’ultimo punto è stato proposto dal ministro del Lavoro Andrea Orlando.
Il decreto, nella sua prima versione, ha tre grandi aree: il suddetto bonus, il bonus trasporto per studenti e lavoratori e gli aiuti alle imprese. Ora è stato inseriro l’allentamento per la cessione di credito anche per il superbonus edilizio: l’obiettivo è superare la difficoltà che si incontra quando molte banche rifiutano la pratica.
Nel decreto modificato gli istituti di credito potranno cedere il credito a non retail, ovvero soggetti qualificati e c’è la possibilità di cederli sempre, senza limiti, a clienti professionali privati che con la banca hanno un contratto di conto corrente o con la banca stessa.
Bonus 200 euro a sostegni alle sale cinematografiche
Un occhio di riguardo anche per i Comuni capoluogo di provincia con un disavanzo di amministrazione pro-capite superiore a 500 euro, prima dei sessanta giorni dall’entrata in vigore del decreto, gli enti possono sottoscrivere un accordo per il ripiano del disavanzo tra il governo e il sindaco.
Aiuti anche alle sale cinematografiche che ancora sentono gli effetti del Covid. Per loro c’è il riconoscimento di un credito di imposta per il 2022 e il 2023 di massimo 40% dei costi di funzionamento. Viene anche creato un fondo di 100 milioni di euro per erogare un buono da massimo 60 euro rivolto a studenti e lavoratori che usano i mezzi pubblici e che hanno un reddito inferiore ai 35mila euro all’anno.