L’Antitrust ha contestato alla Apple di aver violato le regole a discapito di potenziali concorrenti non consentendo loro di sviluppare altri sistemi di pagamento per i dispositivi iOS.
“Abuso di posizione dominante” questa la contestazione mossa dall’Antitrust alla Apple e per la quale la casa della mela potrebbe dover corrispondere una ingente sanzione. Secondo la Commissione, Apple avrebbe violato le norme, danneggiando suoi possibili concorrenti non consentendogli di sviluppare altri sistemi di pagamento avallabili su dispositivi che utilizzano il sistema operativo iOS.
La nota azienda, ora, potrà controbattere alla accuse producendo delle memorie. Qualora, però, gli addebiti contestati dovessero risultare fondati, la sanzione sarebbe onerosa: nel suo massimo potrebbe arrivare al 10% del suo fatturato.
Antitrust, Apple accusata di abuso di posizione dominante: cosa rischia adesso
L’Antitrust avrebbe acceso i riflettori su Apple Pay e sui dispositivi con sistema operativo iOS. Per la Commissione, riporta la redazione di TechCrunch, Apple avrebbe abusato della sua posizione dominante avendo impedito a suoi competitor di sviluppare pagamenti contactless abilitati NFC su iPhone. E questo al fine di predisporre altri wallet e bilanciare la equa concorrenza con Apple Pay.
L’Antitrust ha specificato come NFC sia una tecnologia di base utilizzata per i pagamenti contactless e che per tale ragione dovrebbe essere fruibile da chiunque. Ora, sebbene gli sviluppatori di terze parti sono abilitati ad utilizzarlo, non possono sfruttare il collegamento NFC per creare concorrenza ad Apple Pay.
La vicepresidente esecutiva della Commissione europea Margrethe Vestager ha spiegato come, attualmente, i pagamenti tramite dispositivi mobili hanno registrato una grande ascesa nel contesto economico. DI fondamentale importanza diventa, quindi, che i consumatori possano scegliere a chi rivolgersi. La Vestager ha sottolineato come l’Antitrust sia venuta a conoscenza del fatto che la casa della mela avrebbe limitato a terze parti quella tecnologia fondamentale per sviluppare applicazioni in grado di competere con il suo metodo di pagamento. Avrebbe, quindi, neutralizzato la concorrenza a suo unico vantaggio.
Per Bruxelles, quindi, il problema principale si configurerebbe nella circostanza per cui NFC è disponibile su tutti i terminali di pagamento ma solo Apple Pay riuscirebbe a fruire della modalità wireless. Un metodo sicuro ed affidabile, forse alla base dell’incredibile incremento di fatturato della Mela.
L’indagine era stata aperta nel giugno 2020 ed oggi la Commissione ha tratto le sue conclusioni. Come anticipato, adesso Apple dovrà produrre delle memorie in suo favore. Ma se all’esito di queste controdeduzioni le accuse dovessero risultare comunque fondate la potenziale sanzione è davvero molto alta: si parla nel massimo del 10% del suo fatturato.