La Banca d’Italia ha pubblicato un rapporto nel quale spiega come il cambiamento climatico comporterà dei danni non solo alle PMI ma anche alle Banche.
La Banca d’Italia attraverso il suo rapporto “Aspettative di vigilanza sui rischi climatici e ambientali” ha spiegato come il cambiamento climatico potrebbe arrecare ingenti danni alle PMI ed alle banche, in particolare a quelle di Credito Cooperativo. Ciò in forza del fatto che tali istituti operano in specifiche aree geografiche. Per gli esperti, infatti, quasi il 30% dei prestiti sia concesso ad Imprese con sede in zone definite ad alto rischio. Ma quale sarebbe la correlazione con il clima?
Banca d’Italia, il cambiamento climatico arrecherà danni ad Imprese e Banche
La Banca d’Italia così come altre autorità di vigilanza, ha stilato un rapporto a mezzo del quale ha messo in correlazione i rischi climatici ed aziendali con i bilanci delle PMI e dell’attività delle banche, in particolare delle BCC.
Stando al documento sarebbe emersa un’urgente esigenza, ossia quella di virare verso modelli di crescita sostenibili che prestino particolare attenzione al clima. Da attenzionare, in particolar modo, la vulnerabilità di alcune zone geografiche ai fattori climatici. A titolo esemplificativo, si fa riferimento a quelle aree ad alto rischio idrogeologico o di converso a quelle assoggettate a rischio siccità.
Non da meno, da tenere in considerazione, anche l’approccio errato di alcune imprese nel compiere la tanto attesa transizione ecologica richiesta a livello comunitario. Si tratta di un insieme di variabili che ovviamente vanno ad incedere su meriti e rischi del credito.
Il documento stilato dalla Banca d’Italia ha voluto specificare come le sue siano solo indicazioni e non abbiano un carattere vincolante. Ogni operatore, infatti, potrà decidere in autonomia le migliori soluzioni da applicare. Tuttavia, l’Autorità di vigilanza verificherà le modalità operative nel corso dell’anno al fine di uniformare le diverse prassi.
Il rapporto si propone di invitare i propri intermediari ad adeguare le politiche di concessione e monitoraggio dei finanziamenti valutando, quindi, anche il fattore clima oltre che i canonici requisiti come affidabilità e rischio liquidità.
Con questo documento, in sintesi, la Banca d’Italia ha deciso di porre materialmente dinnanzi agli agenti finanziari le ripercussioni che eventi climatici sempre più violenti possono avere sui crediti. E soprattutto come bisogna tenere in considerazione il fatto che nuove politiche sostenibili adottate dai governi possano influire sulle preferenze dei consumatori e di conseguenza sulle inclinazioni di mercato.