Smart working, la decisione sul lavoro da remoto: nuova proroga

La comunicazione semplificata dello smart working per il settore privato sarebbe stato prorogato fino al 31 agosto.

Smart working proroga 31 agosto
(Eugenio Marongiu – Adobe Stock)

A causa della pandemia da Covid-19, l’intero Pianeta ha dovuto modificare le proprie abitudini. Il lockdown ha inciso significativamente sulle vite della popolazione, che da un giorno all’altro ha dovuto fare i conti con un imposto “restate a casa”.

I primi ad essere toccati dalle stringenti misure, i lavoratori. Alcuni si sono dovuti fermare, altri invece hanno continuato le proprie attività da remoto. Ed è così che lo smart working ha iniziato a prendere piede; di necessità virtù, dice un vecchio adagio.

E deve aver dato i suoi frutti, considerato che ancora oggi – con la decadenza di quasi tutte le misure restrittive- ancora se ne parla e soprattutto se ne usufruisce. Una modalità su cui lo Stato italiano punta, tanto da aver prorogato il termine per la comunicazione semplificata del lavorare da remoto fino al 31 agosto e senza che intervengano accordi individuali, almeno nel settore privato.

Smart working, novità per il settore privato: arriva la proroga

Smart working proroga 31 agosto
(fancycrave1 – Pixabay)

Stando a quanto riferisce l’Ansa, la Commissione Affari sociali alla Camera ha previsto una proroga alla comunicazione semplificata dello smart working al 31 agosto, così come il ricorso alla modalità del lavoro da remoto anche quando manchi un accordo individuale, ma questo solo per il privato.

Uno slittamento di due mesi, dunque, considerato che il termine era fissato per il 30 giugno. A stabilirlo un decreto a mezzo del quale, appunto, è stata allungata una modalità di lavoro con cui gli italiani hanno convissuto nel pieno della pandemia.

Lo smart working, secondo recenti studi, avrebbe mostrato criticità ma anche tanti aspetti apprezzabili. Da un punto di vista delle relazioni interpersonali, di certo non può dirsi che i lavoratori abbiano tratto giovamento. Purtroppo, rimanere in casa – fatta eccezione per le ormai inflazionate videocall– non ha reso possibile incrementare la propria socialità. Per non parlare del fatto che non spostandosi, il comparto dei lavoratori ha determinato una diminuzione della fruizione dei servizi di trasporto, settore fortemente colpito dalla pandemia. Infine, ma solo a titolo esemplificativo, anche per quanto concerne gli orari di lavoro, le persone hanno iniziato a dilatare le proprie prestazioni, delle volte facendo molto di più di quello che avrebbero fatto se fisicamente presenti nelle proprie sedi.

Di contro, però, c’è da dire che lo smart working ha consentito una maggior presenza in famiglia e per le aziende una consistente riduzione dei costi di gestione dei propri uffici.

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